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LA SERA COMINCIA LA FESTA

- Andrea Greco

Roma. Un banchetto pubblico per l’iftar, la cena che comincia dopo il tramonto durante il Ramadan. Paradossal­mente, in Egitto questa pratica porta a un incremento del 100 per cento delle vendite di generi alimentari. critiche dei fedeli di Oslo, che invece osservano ligi il digiuno dall’alba al tramonto, ossia circa 20 ore senza toccare cibo o acqua.

UN GIGANTESCO AFFARE

Ancora più estrema, anche se unica, è stata la situazione dell’astronauta malese Sheikh Muszaphar Shukor, catapultat­o in orbita intorno alla Terra durante il Ramadan: come si sarebbe dovuto regolare con preghiere e digiuni in un luogo dove il sole sorge e tramonta ogni 45 minuti? Prima di partire gli è stato consegnata una dispensa di 20 pagine con le linee guida per i musulmani nello spazio, tra le quali la raccomanda­zione principale era quella di fare riferiment­o all’orario di Bajkonur, dove c’era la rampa di lancio che lo aveva portato lassù. E se vi sentite ancora molto diffidenti rispetto al Ramadan, allora allontania­moci dal versante spirituale e apriamo i libri contabili: come il Natale, anche il Ramadan è un gigantesco affare, capace di muovere miliardi di dollari e di far registrare, ad esempio in Egitto, un incremento del 100 per cento delle vendite di generi alimentari. Racconta l’avvocato d’affari romano Thomas Paoletti, da dieci anni a Dubai: «Di giorno si digiuna, ma la sera si banchetta. Durante il mese di Ramadan, per legge, qui negli Emirati viene ridotto l’orario di lavoro. Soprattutt­o nel settore privato, i profession­isti limitano la loro attività a un paio di ore al giorno. Poi risparmian­o le energie aspettando che arrivi il tramonto. Tradiziona­lmente, dopo il tramonto, ma prima della preghiera serotina, ci si dovrebbe accontenta­re di un dattero, o di un bicchiere d’acqua. In realtà le sale dei ristoranti sono pronte con buffet molto ricchi. Dopo la preghiera poi si continua a mangiucchi­are senza soluzione di continuità fino alla cena, che inizia verso le 11, ma che comunque i ristoranti servono fino alle due. L’incremento delle vendite di alimentari è così forte che il governo controlla che i supermerca­ti non speculino, e calmiera i prezzi». Tutto chiaro. Ma gli occidental­i, che il Ramadan non lo seguono, a Dubai possono pranzare? «Eh, quasi di nascosto, dentro sale schermate da drappi e separé, lontani dalla vista di tutti, e solo negli hotel internazio­nali. Altra possibilit­à non c’è».

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