Oggi

Nel nome degli ultimi Dalla Sicilia a San Pietro «Vado dove Dio vorrà»

FRATE BIAGIO CONTE È UN MISSIONARI­O LAICO. HA FATTO DELL’ACCOGLIENZ­A AI POVERI LA SUA RAGIONE DI VITA, CON TRE CENTRI A PALERMO. EORA HA INTRAPRESO UN FATICOSO VIAGGIODEL­LA SPERANZA A PIEDI, PER PORTARE LA VOCE DEGLI EMARGINATI AL PAPA: «GLI REGALERÒ UN’I

- Di Raffaella Fanelli - foto Fabio Serino/Massimo Sestini

razie mamma preziosa, tu mi accompagni in questo viaggio. E accompagna ogni giorno, io ti prego, tutti i figli di questa società che soffre». La voce di Biagio Conte si leva alta ed esultante davanti a una statua in pietra bianca della Madonna di Lourdes. «Vado a Roma, da Papa Francesco, e vi porterò tutti nel mio cuore, poveri, disperati, anziani, malati... Voi siete tutti con me». Con un uomo che ha fatto della sua vita un viaggio verso Dio. Verso gli altri. Perché Biagio Conte è un missionari­o laico. È il fondatore della “Missione di Speranza e carità”, una struttura che a Palermo ospita emarginati, donne e bambini maltrattat­i. La Missione accoglie ed assiste circa 800 persone grazie all’operato dei missionari: Fratel Biagio, Don Pino, Fratello Giovanni, Sorella Mattia, Sorella Alessandra e Sorella Lucia. Grazie anche alla collaboraz­ione degli stessi fratelli e sorelle accolti e in virtù del grande lavoro di oltre 400 « volontari. Ogni comunità è dotata di una cucina e di una mensa, dove vengono distribuit­i tre pasti in 24 ore (complessiv­amente circa 2.400 al giorno); è garantita inoltre un’assistenza medica e farmaceuti­ca per tutti i bisognosi accolti; servizi docce e vestiario per i tanti poveri che bussano alla porta della Missione. «Nella nostra casa tutti lavorano al servizio della comunità. Abbiamo un forno che garantisce pane fresco anche per le famiglie più bisognose». È da Santo Stefano di Camastra che Biagio Conte, o Fratello Biagio, come lo chiamano i suoi ospiti e i suoi volontari, è partito l’11 aprile. Non ha zaini, non ha soldi e neanche un cellulare. Ma solo una sorta di saio verde e i piedi, fasciati in bende bianche, infilati nei sandali. Sulla spalla, il peso di una croce in legno: «La Croce è il simbolo più forte, l’unico che arriva al cuore di tutti». Un pellegrina­ggio per raggiunger­e Roma e il Papa. Ma perché a piedi? «Per incontrare più gente possibile. Voglio portare un messaggio di speranza. E poi se avessi preso un treno non avrei trovato la statua della

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy