E dopo quello d’Iseo per quali capolavori impazziremo?
RIDIAMOCI SU
Comenotato da Vittorio Sgarbi nel suo instant book Christo e capre: perché di arte contemporanea non capite un ca**o, l’installazione dell’artista Usa di origini bulgare ha dimostrato come la cultura popolare sia ormai alla portata di tutti, sempre se non cercate di raggiungerla con Trenitalia. L’indotto economico - il Lago d’Iseo ieri ha comprato la Gran Bretagna e l’ha riportata in Europa - ha spinto all’emulazione diversi colleghi di Christo. Segnaliamo: Madonnha L’artista montenegrina propone a Varigotti un’installazione in cui tutti i visitatori, indossando apposite ali in kevlar, possono annunciare alla Vergine l’arrivo del Salvatore. Se c’è troppo vento, l’imbragatura consente di librarsi in volo e visitare anche nazioni limitrofe. Costo: 500 mila euro. Hallah L’agitatore culturale belga di origini kosovare ha creato “Allah al bar”, un bancone lungo tutto il Po nel quale credenti di tutte le religioni possono socializzare bevendo un Estathé, sponsor dell’iniziativa. Pensato come Un collega (ANSA-MIRACOLO) di una di Christo prima passerella. passeggiata senza calumet riempito di marijuana a mo’ di staffetta della socialità: in questo modo i partecipianti vedranno anche il tunnel della Gelmini tra Ginevra e il Gran Sasso. Costo: variabile a seconda del prezzo del fumo. Mhoni L’artista arabo di origine ebree lavora su Intinfans, un torneo di intifada con sassi di gomma che dovrebbe risolvere la questione mediorientale ispirandosi a Giochi senza frontiere. L’idea è già stata sposata dal neosindaco di Roma, Virginia Raggi, perché alcuni quartieri di Roma sono gli unici posti al mondo che hanno più buche delle strade di Gaza. Costo: incalcolabile. Silvhio Sempre la solita roba di tubini neri e cene eleganti, ma stavolta paga il Comune di Arcore. Sui di Christo sul Lago d’Iseo c’è anche spazio per relax e tintarella.