Oggi

16 mila chilometri per dirle ti amo

«LA COSA PIÙ PAZZA CHE HO FATTO È STATA VOLARE IN AUSTRALIA PER VEDERE TIGERLILY» , DICE. E SUL VOLUME DOVE RIVELA FRAGILITÀ E IMBARAZZAN­TI MANIE PIOVONO CRITICHE

- Milano, luglio di Dea Verna

La prima fidanzata l’ha avuta a 17 anni. Il posto più strano dove ha fatto l’amore è in una discoteca, al centro della pista. Non crede nel matrimonio, ma in futuro sogna di adottare un bambino. E la sua nuova fiamma, la dj australian­a dai capelli turchini TigerLily? «La cosa più pazza che ho fatto nella mia vita è stato volare in Australia per vederla», racconta. «Però non so dirvi se stiamo insieme oppure no. Lei vive agli antipodi, io a Milano, non è sempliciss­imo. È una storia in evoluzione». Benvenuti nel mondo di Fedez, il rapper che il Guardian ha appena inserito tra gli artisti europei più interessan­ti del momento. Non contento di aver piazzato il brano Vorrei ma non posto (dove canta con l’amico J-Ax) tra i tormentoni dell’estate e di essere nel cast della fiction di Rai 1 Un passo dal cielo 4, con Rocío Muñoz Morales, Fedez ha presentato la sua prima fatica letteraria FAQ – A domanda rispondo (Mondadori), il primo libro social della storia. Che vuol dire? Ce lo spiega lui. «Ho rifiutato proposte da tutte le case editrici», dice. «Non volevo finire in libreria con un libro senza dignità pubblicato solo perché hai un nome famoso. Qui ho accettato perché è un libro condiviso, scritto da me e dai fan. È una social biography: i fan mi hanno posto le domande tramite una app e io ho risposto. Mi sono arrivate più di 10 mila domande, abbiamo scelto le più curiose».

ERA VITTIMA DEI BULLI

Così scopriamo che i fan di Fedez vengono soprannomi­nati Gianni («non sapevo come chiamarvi, mi è venuto in mente il nome Gianni», ha spiegato lui). Che Fedez da ragazzino era timido e cicciottel­lo e veniva emarginato dai compagni di liceo. «Nessuno mi parlava », racconta. «Venivo bullizzato e preso in giro. Durante la ricreazion­e, i più fighi si ritrovavan­o in una zona chiamata La Plaza. Io ero talmente poco figo che me ne stavo chiuso in aula». A salvarlo, neanche a dirlo, è stato il rap. «Vidi per caso una sfida di free- style. Tu potevi essere un figo allucinant­e o uno sfigato tremendo, ma in quel momento, se eri sul palco, avevi l’attenzione di tutti. Un’attenzione che non avevo mai avuto». Il resto è storia. Nel libro, però, Fedez svela anche dettagli intimi e poco gloriosi. «Una delle mie stranezze è l’essere costretto a fare la pipì ogni cinque minuti per l’ansia», confessa. Non mancano le critiche. Le ha riassunte un po’ tutte Sofia Lipoli, una fan sedicenne che ha scritto una recensione al vetriolo su Libero. «Fedez predica bene e razzola male», ha scritto. «Critica la tv, ma ci si trova a suo agio, è stato perfino ingaggiato in una fiction Rai. E nel libro dà risposte vaghe, che nulla aggiungono a chi vorrebbe conoscerlo meglio». Il rapper non si fa cogliere impreparat­o. «Kurt Cobain diceva che bisogna entrare nei meccanismi del sistema per spezzarli», ha risposto. «Nel libro potevano inserire meno domande e dare risposte più approfondi­te, è vero, ma il nostro scopo era quello di coinvolger­e il maggior numero di fan».

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