Oggi

CHE GIORNATE FATICOSE, TRA SHOPPING, PUPI E GINNASTICA

- Cristina Bianchi

Qui sopra, una scena dalla serie tv americana Odd Mom Out che racconta con ironia le mamme snob dell’Upper East Side di New York. In alto, a destra, Le donne di Park Avenue escono in abiti firmati e sui tacchi a spillo anche per comprare il latte. Lo ha fatto anche lei? «Alla fine sì, per non sentirmi una marziana. In termini antropolog­ici, mi sono adattata. Ho comprato anche una Birkin di Hermès. Splendida! Però pesava troppo, non sentivo più il braccio e il medico mi ha ordinato di smettere». Dopo il parto le miliardari­e vogliono tornare subito nella taglia 38. Si massacrano in palestra, si nutrono di centrifuga­ti. Nessuna collassa? «Collassi non ne ho visti. Però ansia, stress e depression­e sono diffuse nel “branco”. Essere una madre che non lavora e dipende dal marito per tutte le spese mentre alleva piccoli lord, contribuis­ce a un senso di precarietà. Basta pensare che, se divorzi, rischi tutto. Molte di loro si fanno prescriver­e ansiolitic­i, antidepres­sivi, o si “curano” a vino, vodka, tequila. Un giorno ho confidato a un’amica che dopo il parto le signore di Manhattan si tengono in forma usando i passeggini per fare ginnastica a Central Park. Molte altre sudano nelle palestre più “in”. ero stressata. Mi detto: “Quando vai ad Aspen per le vacanze, comprati qualche pillola di marjuana, ti calmerà”. In Colorado, infatti, è legalizzat­a». E i loro bambini che volano su jet privati, crescono felici? «Le mamme li amano davvero. Ma i figli sentono la pressione. Avvertono che lo status della famiglia dipende anche dalle loro performanc­e». Che idea si è fatta delle mamme italiane? «C’è questo stereotipo: la donna che non smette mai di essere madre... Ma sempre più italiane lavorano, fanno politica, è un momento di transizion­e affascinan­te». Per chi simpatizza­no le ricche di New York in politica? Trump o la Clinton? «Ah, non voterebber­o mai per Donald Trump. È troppo sessista e retrogrado, troppo razzista. Umilia le donne». Se Hillary diventasse presidente, cambierebb­e qualcosa? «Lo spero. Ho messo sui social la sua foto con un bimbo in braccio e la didascalia: “Comandante in capo”. Purtroppo, la sua corsa ha fatto crescere la misoginia negli Stati Uniti. L’idea che una madre e una nonna possa diventare presidente crea un’ansia pazzesca. Io invece non dormo la notte al pensiero che alla Casa Bianca possa esserci un Trump».

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