Regalo felicità
CIRCONDATO DALLE SUE OPERE FILIPPO, 10 ANNI, DISEGNA SORRISI SULLE PIETRE E HA CHIAMATO LE SUE OPERE « . LE LASCIA SULLA SPIAGGIA PER DARE GIOIA A CHI LE TROVA. E DICE: «BAMBINI, FATE COME ME»
FSASSIFELICI» ilippo F. ha 10 anni ed è al mare coi suoi genitori e la sorellina Virginia. L’acqua è troppo fredda per fare il bagno, lui si annoia, ma ha lì dei pennarelli e inizia a disegnare distrattamente delle faccine sui sassi. Forse gli ricordano le emoticon, forse i cartoni animati. Fatto sta che con i suoi pennarelloni inizia a tirar fuori sorrisi e bronci dalle pietre. Papà Michele e mamma Elena lo notano e lo lasciano fare. Il giorno dopo, quando tornano sulla spiaggia, quei ciottoli Sassifelici. Nelle altre foto, le sue creazioni. non ci sono più. Filippo prende di nuovo i suoi colori indelebili e ricomincia a disegnare faccette. Quando le ha finite, gira il sasso e scrive: « Sassifelici» , tutto attaccato, poi li dissemina sulla spiaggia.
SPERA DIVENTI UNA MODA
Se uno sconosciuto, incuriosito, lo guarda, lui sfugge. «Mi diverte che uno si accorga che c’è un sasso che lo guarda e gli sorride e non se lo aspettava», dice il bimbo a suo padre (che racconta su Facebook questa storia), per spiegare la sua ritrosia. La storia continua per qualche giorno. I genitori lo ribattezzano Pablo Pisasso (con la esse) e papà Michele (che si occupa di marketing digitale) apre un account su Instagram (Pisasso) su cui l’artista in erba pubblica i suoi ciottoli e i video con cui mostra come li realizza. Accanto ai sorrisi, Filippo inizia a disegnare Pokéball, occhi stilizzati, Pokémon. E assieme a Sassifelici inizia a mettere sulle sue opere un’altra scritta: «Unisciti!» A Filippo piacerebbe che altri bambini lo copiassero e le spiagge di mare, laghi e fiumi si riempissero di sorrisi di pietra, perché sconosciuti possano trovarli e gioire per l’inaspettato regalo. «Ma gli abbiamo spiegato che si può fare solo se non ci si trova in aree protette», precisa papà Michele. Chissà che non diventi una moda che, piaccia o no, avrebbe almeno il pregio di dimostrare che pennarelli analogici e account Instagram digitali possono incontrarsi, se ci si mette di mezzo la fantasia di un bambino.