Col colesterolo sopra 100 siamo malati?
LE NUOVE LINEE GUIDA PRESENTATE AL CONGRESSO DELLA SOCIETÀ EUROPEA DI CARDIOLOGIA DI ROMA PRATICAMENTE DIMEZZANO IL LIVELLO DEL COLESTEROLO “CATTIVO” DA NON SUPERARE
SecondoRISPONDE
le nuove linee guida presentate in questi giorni al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) di Roma,
il livello del colesterolo “cattivo” LDL non dovrebbe mai superare i 100 mg/dL. Fino ad ora il limite era di 190 mg/dL. E il fatto che molti di noi abbiano un valore superiore significa che siamo tutti malati, o quasi? No.
Il colesterolo LDL (un acronimo che sta per Lipoproteine a bassa densità) è comunemente definito “cattivo” perché rappresenta un fattore di rischio per la salute cardiovascolare. Anzi, secondo numerosissimi studi, è addirittura in assoluto la prima causa di ictus, infarti e malattie cardiovascolari in genere: più di fumo, diabete, ipertensione e obesità. La ragione sta nel fatto che un alto livello di colesterolo LDL favorisce la formazione di placche che, indurendo e restringendo le pareti delle arterie, riducono il fl usso sanguigno. Da qui la necessità, condivisa da sedici società scientifiche europee ed americane e dall’Istituto Superiore di Sanità, di portare il limite da 190ml/dL a 100 ml/dL per il colesterolo cattivo. Anzi, più si riesce a mantenerlo basso, preferibilmente sotto la soglia dei 70 mg/dL, meglio è.
Ciò non significa, che chi ha il colesterolo LDL superiore al valore di 100mg/dL sia malato.
Semplicemente ha un rischio maggiore di andare incontro a malattie cardiovascolari, soprattutto se c’è una predisposizione genetica. L’indicazione è quella di mantenere il valore più basso possibile. Il target è stato modificato negli anni alla luce alla luce delle nuove conoscenze scientifiche. Non dimentichiamoci però che Il colesterolo cattivo ha un gemello “buono”, il colesterolo HDL (lipoproteine ad alta densità), che agisce da “spazzino del sangue” perché aiuta a smaltire l’LDL in eccesso.
Quindi è fondamentale che l’HDL sia comunque superiore a 40 mg/dL ed è dunque essenziale alimentarsi in maniera corretta e praticare attività fisica.