I NOSTRI MALATI NON DEVONO ESSERE MAI LASCIATI SOLI
TRAGICO CASO DEL PAZIENTE ONCOLOGICO DECEDUTO AL PRONTO SOCCORSO DEL SAN CAMILLO DI ROMA...
PENSO AL
CARO PROFESSORE, ESISTERÀ MAI UN OSPEDALE MODELLO IN CUI SMETTEREMO DI VEDERE SIMILI DRAMMI?
Da ministro della Salute, io avevo ideato nel 2001, assieme all’architetto Renzo Piano, un progetto di ospedale in cui è prevista una suddivisione: una struttura per pazienti con forme acute di malattia e una struttura per convalescenti, che possono tuttavia avere bisogno improvvisamente di terapie intensive. Il concetto-cardine è che il malato non va mai lasciato solo. Nel tristissimo caso che lei ricorda, c’era un uomo in punto di morte. Un malato terminale.
Aveva diritto alla terapia del dolore, a una camera tranquilla dove ricevere le cure che l’avrebbero accompagnato a una morte dignitosa e senza strazio.
Non ha senso mettere in “osservazione” un malato che sta morendo di cancro, e non basta prestargli le cure fondamentali. Nel moderno modello di ospedale è previsto quindi (a sé stante o incluso nel reparto di oncologia) un , in funzione 24 ore su 24 compresi i giorni festivi.
una possibile infezione, una tossicità che provoca febbre, un’emorragia o delle violente crisi di nausea e di vomito.
«Pronto soccorso oncologico» Le urgenze di un malato di tumore sono molte: L’ospedale, quindi, deve garantire la “continuità” assistenziale, con la possibilità di un’immediata accoglienza, tramite il Pronto soccorso specializzato.