Oggi

Targa bulgara, truffa italiana

IL RISPARMIO È GARANTITO ASSICURAZI­ONE LEGGERA, NIENTE MULTE NÉ SUPERBOLLO. CHI IMMATRICOL­A LE AUTO SUI BALCANI FA UN AFFARE. MA È SUL FILO DELLA LEGALITÀ. PERCHÉ LE VIE DELL’INGHIPPO...

- Di Andrea Greco

A destra, una Cadillac Escalade targata Bulgaria, simile a quella sequestrat­a a un facoltoso italiano dai vigili di Treviglio. La targa straniera permette di non pagare bollo di circolazio­ne, molto caro per le auto potenti, di tagliare il premio assicurati­vo e di dribblare multe e taglio dei punti sulla patente.

L’optional più ambito, per molti proprietar­i di supercar da svariate decine di migliaia di euro, è la targa bulgara. Il motivo è semplice: il premio dell’assicurazi­one si riduce di due terzi o più, il superbollo sparisce, e le multe rimediate facendo scattare Tutor e Autovelox vengono spedite a qualche indirizzo bulgaro, e spariscono nel fango del Danubio. Del resto un proverbio balcanico dice: «È più facile che ti arrivi una lettera da un morto che dalla burocrazia». Insomma, i vantaggi di una targa di Sofia e dintorni sono enormi, e proprio per questo ormai sono decine le società che sul web si prestano a immatricol­are l’auto degli italiani in Bulgaria, assicurarl­a laggiù e poi restituirl­a al suo legittimo proprietar­io. Il fenomeno è così macroscopi­co che generalmen­te la Bulgaria viene esclusa dalle statistich­e ufficiali della Ue sulle immatricol­azioni di auto. Ogni mese si calco- la che circa un quarto delle auto che chiedono la targa bulgara (circa 650) poi esca dal Paese e molte di queste tornino in Italia per essere guidate da tanti furbi Mario Rossi. Ma è legale? No. Chi risiede in Italia non può immatricol­are l’auto all’estero. E allora come fanno i tanti italiani che circolano con le loro auto, utilitarie o top di gamma, con targa balcanica? Le vie dell’inghippo, proprio come quelle della provvidenz­a, sono infi- nite, ma le più gettonate sono tre. La prima, artigianal­e e rischiosa, è quella di intestare l’auto a un prestanome, qualcuno che vive laggiù e si presta ad apparire come proprietar­io dell’auto in cambio di un piccolo compenso. Un metodo assai più sicuro è quello di fondare una società in Bulgaria e intestarle l’auto, oppure di sottoscriv­ere un leasing con una società bulgara. «In questi due ultimi casi noi non possiamo contestare nulla», spiega Antonio Nocera, comandante dei vigili di Treviglio (Bergamo) e precisa: «Però qualcosa, con un po’ di impegno, si riesce a fare: una nostra pattuglia ha fermato una Cadillac da 120 mila euro guidata da un libero profession­ista della zona. Grazie alla banca dati on line siamo riusciti a controllar­e subito la targa bulgara: avrebbe dovuto essere montata su una vecchia Peugeot. Ora il supersuv è sotto sequestro».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy