Oggi

L’ATTRICE PIÙ DESIDERATA DEGLI ANNI 30 E CLARETTA PETACCI CON UNO DEI PRIMI BIKINI

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Sopra: a sinistra, Assia Noris (1912-98), diva del cinema dei «telefoni bianchi»; a destra, Claretta Petacci (1912-45), nata due giorni dopo Assia, amante di Mussolini dal 1936 fino alla morte nove anni dopo, fucilati assieme sul lago di Como. va che arriva su una splendida Lancia blu scoperta ed entra in villa altera, con tante valigie e un marito vestito di bianco, che subito riparte. La osserviamo annoiata girare per il parco, sempre nascosti in ammirazion­e. Un pomeriggio chiede un maestro di tennis con cui giocare qualche partita. E Osvaldo arriva la mattina dopo: alto, elegante, con maglietta e pantaloni lunghi bianchi. Iniziano le partite a tennis tra la diva e Osvaldo: occhieggio ammirato mentre raccolgo le palle porgendole con gentilezza alla diva che mi sorride, e io nei mammoli. Per diversi giorni lotto con gli amici per essere il solo a raccoglier­e le palle. Ma un pomeriggio mi trovo disoccupat­o: vediamo arrivare al campo l’Osvaldo con due biciclette. Subito la diva urla di gioia, monta su una bici e seguita da un sorridente Osvaldo vanno via dalla villa. Donna Rachele si preoccupa per il ritardo della diva: il Duce prima di partire per Roma le aveva raccomanda­to di vigilarla, come da desiderio del marito. Lei pur sbuffando l’aveva promesso, e ora con noi ragazzi attorno è in attesa, sempre più nervosa. Vediamo arrivare il grande regista sulla sua bellissima Lancia. Si chiude in casa con Donna Rachele. A pomeriggio molto inoltrato la grande attrice e Osvaldo rientrano in villa sulle due biciclette, entrambi sorridenti e allegri. Sorrisi che si spengono quando esce di casa un inferocito regista che grida alla moglie, la quale reagisce urlando anche lei frasi dure verso di lui. Osvaldo è paralizzat­o dalla scena, lì in un angolo con a fianco la sua elegante bicicletta Bianchi. Dopo lo sfogo contro la moglie che rientra in casa, il regista si gira verso Osvaldo, e urlando si precipita verso l’auto nascosta nel parco. Lo vediamo sconvolti tornare imbraccian­do un fucile che punta su un Osvaldo più sconvolto di noi. Il ragazzo fulmineo monta in bici e via veloce, inseguito come una furia dal regista che non può sparare impedito da Peppino, la guardia, sempre in villa, che gli toglie l’arma e cerca di calmarlo accompagna­ndolo all’interno dalla moglie. Noi lì sollevati che non fosse successo niente di tragico. E in serata pure noi abbiamo dato il nostro accorato addio a una diva immusonita, nascosta dietro grandi occhialoni scuri, sulla Lancia che è partita sgommando. E Donna Rachele finalmente sorridente.

LA MAESTRINA DI BUONE MANIERE

Donna Rachele durante i mesi estivi voleva che i suoi due figli minori, Romano e Anna Maria, un po’ scatenati, imparasser­o le buone maniere. Scova

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