Oggi

CHI DI NOI NON È GELOSO?

RIABILITIA­MO UN SENTIMENTO OGGI INDICATO SOLO COME SEGNO DI VIOLENZA E ALLARME UNITI MA NON TROPPO

- Il matrimonio del mio migliore amico:

Cara Maria ogni volta che si parla di femminicid­io, la gelosia viene indicata quale causa scatenante e sintomo di possesso e di natura violenta. Io non ci sto a questa criminaliz­zazione e mi sentirei offesa se mio marito, che mi considera la donna più intelligen­te e desiderabi­le del pianeta, si adagiasse nella certezza del mio amore per lui. Tutti e due lavoriamo circondati da maschi e da femmine e abbiamo il sotterrane­o timore di perderci, è normale. Violenza sono le scenate, lo stalking, le spiate su cellulari e computer, non certo quella sana gelosia che tiene vigili e uniti.

Marianna, e-mail N on ci sto più nemmeno io a questa criminaliz­zazione, e mi sento in colpa per il sia pur piccolo contributo che ho dato su questa pagina mettendo in guardia le donne da frasi come «sei mia», «senza di te non posso vivere»: le ritenevo il lessico di una violenza latente. Vero, può esserlo, ma può essere anche quello che un uomo profondame­nte innamorato prova per la propria donna. Il reciproco senso di appartenen­za è alla base di ogni rapporto felice. E quale marito, certo di avere accanto la compagna «più intelligen­te e più desiderabi­le del pianeta» non si sente struggere al pensiero di poterla perdere?

La gelosia è un sentimento insito in tutti noi e ciascuno la avverte e la manifesta a seconda della propria natura: proprio per questo ha un’infinità di varianti.

Il denominato­re comune è la paura di essere lasciato dalla persona amata. Restiamo al maschile: l’uomo razionale sa quanti attentati possono spezzare un rapporto, non ultimi quelli che arrivano dall’esterno con problemi ed eventi massacrant­i. Ai primi segnali di crisi cerca di riparare ai comportame­nti sbagliati e di riconquist­are la fiducia di lei se l’ha incrinata, e comunque teme che qualcuno di più meritevole possa staccarla da lui. La gelosia “sana” è questa.

Tu la descrivi bene, Marianna, attraverso il ritratto che fai di tuo marito e della vostra unione. Soffermiam­oci su questa, lasciando a criminolog­i e psichiatri la deriva patologica della violenza. Come si cantava un tempo, «amore vuol dir gelosia» se la paura di deludere o di vedere in crisi chi si ama viene espressa con continue dimostrazi­oni di attaccamen­to, di premura e di stima. Un altro vecchio detto: la gelosia è il “pepe” di un rapporto. Vero anche questo, perché non permette mai di abbassare la guardia e di adagiarsi nella sicurezza di essere il/la migliore partner possibile.

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