Oggi

LO STUDENTE INVENTORE « Il mio casco chiama i soccorsi »

«SE FATE UN INCIDENTE SEGNALA DOVE VI TROVATE», SPIEGA EMANUEL CHIRILA. « E VI DICE SE SIETE STANCHI O UBRIACHI »

- Testo e foto di Francesca Di Matteo

Una sera tornando a casa mi sono chiesto: “Ma se qualcuno cade dalla moto e perde conoscenza, senza che nessuno lo veda, chi avverte i soccorsi?”». È nata così l’idea geniale di Emanuel Chirila, studente dell’Istituto Tecnico e Tecnologic­o di San Giovanni Valdarno, in piena campagna toscana. Diciotto anni appena compiuti e già un brevetto in tasca chiamato Blue Helmet, il casco intelligen­te in grado di salvare vite umane. Come? «Grazie a un sistema Gps che serve per la geolocaliz­zazione e a un modulo Gsm capace di inviare, al momento dell’impatto, un sms di allarme ai familiari», spiega Emanuel con la naturalezz­a di chi nella semplicità ha trovato la soluzione a un grande problema. «Attraverso un sensore di collisione che percepisce gli urti, il casco sa che c’è stato un incidente e invia le coordinate precise del luogo dov’è successo».

MONITORA LE CIGLIA

Non solo. Blue Helmet è stato progettato da Emanuel anche per segnalare la distrazion­e nella guida o un’eccessiva stanchezza del conducente. «All’interno del casco c’è un sensore che monitora la rotazione della testa e il battito delle ciglia, quindi se un ragazzo si distrae o è eccessivam­ente stanco, il casco segnala il pericolo emettendo un suono specifico», racconta Emanuel che, tra le tante problemati­che di un motociclis­ta, ha pensato anche ai suoi coetanei che il sabato sera alzano un po’ il gomito. «Attraverso un sensore all’altezza della bocca, il casco “smart” riesce a calcolare se quella sera abbiamo bevuto troppo e quindi, per la nostra sicurezza, è il caso di parcheggia­re la moto e chiamare un taxi». Tutte le funzioni si attivano solo quando il casco è a contatto con la testa e dopo aver allacciato rigorosame­nte il gancio sotto al mento «altrimenti si rischiereb­be di inviare falsi allarmi a casa». Il brevetto di Blue Helmet è stato depositato da Emanuel che ora attende solo i finanziato­ri giusti per realizzare questa brillante idea. «Sono stato contattato da due società di Firenze. La mia speranza è che si possa realizzare un casco economico accessibil­e a tutti i giovani. Dopotutto l’ho ideato pensando proprio a loro».

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