PER ATTRARLA IO FACCIO COSÌ...
Per
gli antichi romani la dea Fortuna, definita “cieca” e “bendata”, rappresentava il destino. Mitologicamente parlando, nell’inerzia. Tornando alla fiction, io vedo nella jella la sorellastra maligna e pigra della fortuna: pigra perché, per mettersi in moto, ha quasi sempre bisogno del nostro aiutino. Quante unioni finiscono perché abbiamo fatto scelte sbagliate? Quante situazioni si ingarbugliano perché siamo stati presuntuosi o imprudenti? Il piangerci addosso offende la sorella costruttiva perché vi vede il predominio dell’altra. Sono convinta che non riusciremmo a raggiungere o a riconquistare nulla di buono e di bello se non vi fosse un determinante contributo della fortuna. Non sono una coatta della superstizione, non credo negli amuleti e men che meno nell’esistenza degli jettatori: va da sé che una persona disfattista e negativa non può suscitare simpatia. Credo invece, che frequentare persone vitali ci trasmetta energie positive. osando disturbare troppo spesso Dio…). E da tempo ho stabilito con lei un ottimo rapporto. So che cosa si aspetta, capto i suoi segnali e, con la sincerità consentita solo ai veri amici, posso anche criticare certe sue inspiegabili predilezioni e darle una mossa quando si deconcentra da me. bene. Non va trascurata qualche accortezza “frivola”. Se durante un incontro felice o un colloquio di lavoro positivo abbiamo indossato un abito o un monile particolare, vestiamoci allo stesso modo ogni volta che abbiamo un appuntamento importante: piacciono alla fortuna e perciò sono carichi di positività. Altra dritta: la sua migliore amica è la felicità. Avete notato come sta bene la coppia quando è risparmiata da problemi e timori? Un gesto di grande potere propiziatorio è il sorprendere felicemente chi amiamo o lavora con noi: con un piccolo regalo, un elogio inaspettato e gratificante… Avvertimento finale: nonostante i difetti, le temporanee sparizioni e i capricci, l’ex dea ha una sua etica e persegue una sua giustizia. Prima o poi chi sbaglia dovrà fare i conti con lei. E abbandona per sempre soltanto chi non fa o non merita nulla di buono.