In futuro vivremo tutti fino a 120 anni?
LA SCIENZA CONFERMA: SIAMO PIÙ LONGEVI. MA BISOGNA ANCHE SAPER INVECCHIARE IN BUONA SALUTE
Inquest’ultimo secolo, si è assistito a uno spettacolare aumento dell’aspettativa di vita.
Alla fine dell’Ottocento era di circa 46 anni; oggi è di 80 anni per i maschi e 85 per le donne più fortunate.
Domanda: ma se andiamo avanti di questo passo, a quanti anni si può arrivare? Ovvero: quale potrà essere la durata massima di vita? Il limite di sopravvivenza di una persona, per cui esiste un’idonea documentazione circa la data di nascita e di morte, è di
lo raggiunse la signora Jeanne Calment (deceduta nel 1997). Ora, secondo un paio di articoli comparsi di recente sulla prestigiosa rivista Nature,
122 anni:
l’aumento notevole dell’aspettativa di vita che ha conosciuto il genere umano, soprattutto negli ultimi 100 anni, pare che abbia iniziato a rallentare a partire dal 1990. Quindi, si può pensare che guadagneremo anni in più, in futuro, ma con ritmi più lenti (fino a raggiungere un livello che oggi non è prevedibile). Ciò nonostante, non v’è accordo unanime su questo: alcuni ricercatori pensano che un domani si possano siglare ulteriori passi avanti in virtù delle nuove tecnologie mediche capaci di ridurre la mortalità. Ma forse il problema vero non è tanto quello di aumentare la durata di vita in sé, quanto
incrementare gli anni di vita in buone condizioni di salute.
Infatti, sempre sulla base delle statistiche di popolazione, si calcola che anche nei Paesi più ricchi si perdano almeno 10-12 anni per una cattiva qualità di vita dovuta alle malattie.
È probabile che, contando non tanto sulle terapie, ma soprattutto sulla prevenzione, si possa raggiungere la vecchiaia in buone condizioni di salute.
Ovvero: qui non si tratta di aggiungere anni alla vita, ma di aggiungere vita agli anni. Nel senso di renderli migliori.