«NON RIESCO A DIMENTICARLO »
LA VOLONTÀ NON BASTA SE, COME LA LETTRICE, SI È AMATO UN GRANDE UOMO. PERÒ… IL PESO DEI RICORDI
Cara Maria, ho avuto il periodo più felice dai 28 ai 32 anni. Lui ne aveva otto più di me. Separato dalla moglie, era rimasto in ottimi rapporti con lei e i loro due gemelli. Il rispetto, il senso del dovere e l’affettività erano tra le sue tante doti. Mi amava con tutto se stesso senza rimorsi perché anche la sua ex aveva un nuovo uomo. Ma la tragica perdita di un figlio li ha riuniti, anche per amore del bambino sopravvissuto. Per poterci separare definitivamente gli ho consigliato di trasferirsi in un’altra città. Sono passati cinque anni e da allora non l’ho più visto. Sono sempre sola, con tanti ricordi che non riesco a cancellare.
Daria, Urbino L a rottura di un lungo rapporto lascia comunque un segno incancellabile. Se l’amore è finito di colpo, per qualcosa che ha fatto crollare la nostra dignità e le nostre certezze, non si dimenticherà mai quel che è accaduto. Se invece a disunire la coppia sono stati eventi più grandi dell’amore che ancora la univa, resta un senso di perdita simile a un lutto. È così anche per te Daria: cinque anni dopo, ancora sola, vivi nel rimpianto dell’uomo scomparso e ne ricordi tutte le doti come si fa in un elogio funebre. Capisco questo stato d’animo e apprezzo la tua onestà.
Non soltanto hai capito che il tuo uomo non poteva restare con te, ma l’hai anche incoraggiato a trasferirsi in un’altra città per evitare ogni possibile tentazione o incontro. La tragedia ha riunito una famiglia che non potrà più dividersi. Sono certa che nemmeno lui ha dimenticato i vostri anni felici, però nella sua vita c’è una brava moglie a cui non ha mai smesso di volere bene e un figlio da accompagnare all’età adulta. Ma tu non hai nulla. Una volta tanto condivido la certezza che esistano partner insostituibili: ma coltivarne il ricordo non significa interrompere la vita.
Molte vedove, anche se si risposano, continuano a portare fiori sulla tomba dell’indimenticabile defunto: il secondo marito non è un ripiego ma, appunto, la vita che continua. Si può creare un’unione appagante anche senza il cemento della passione, e questo vale per tutti e a qualunque età. C’è chi, anche per natura, è incapace di provare gli slanci e le emozioni di un grandissimo amore. Ma questo non esclude sentimenti altrettanto importanti: quel che conta non è trovare una persona perfetta, ma semplicemente perbene. Capito il messaggio, Daria?