Oggi

DELITTO SCAZZI « È tutta una farsa: le assassine sono Cosima e Sabrina »

LA MADRE DI SARAH RISPONDE A ZIO MICHELE CHE SI AUTOACCUSA E MINACCIA IL SUICIDIO SE MOGLIE E FIGLIA NON SARANNO SCAGIONATE «L’HO UCCISA IO MA NON L’HO FATTO APPOSTA»

- Di Raffaella Fanelli Avetrana (Taranto), novembre

Cara Sabrina ti scrivo questa lettera sperando che stai bene di salute, almeno di salute. Io ti penso sempre soprattutt­o questa mattina, è il primo novembre, il giorno di tutti i Santi, e sono solo. Tu almeno hai la mamma». Comincia così, per la verità con qualche errore di grammatica che abbiamo omesso, l’ultima lettera che Michele Misseri ha scritto alla figlia Sabrina, in carcere per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, la 15enne strangolat­a il 26 agosto del 2010. Con lei c’è la madre, Cosima Serrano. Entrambe sono state condannate all’ergastolo. «Se la Cassazione confermerà la sentenza mi ammazzo», minaccia Michele Misseri. «Non posso accettare che due innocenti siano condannate al posto mio». Non può Serrano, 54, mamma di Sarah Scazzi (in alto, sopra al titolo). «Quella di Michele è solo una farsa», dice. accettare di restare da solo, per sempre, nella villetta di via Deledda dove noi di Oggi siamo andati a trovarlo. Dove i ricordi di Michele Misseri si confondono nel disordine di un appartamen­to trascurato e sporco.

VIVE CON DIECI GATTI

«Sono rimasto solo, anche gli amici mi hanno abbandonat­o. E Sabrina non risponde alle mie lettere». Solo. Con una decina di gatti e un porcellino d’India chiuso in una gabbia. «Quando ho strangolat­o Sarah non l’ho fatto apposta, io non volevo ucciderla, poi per la vergogna ho fatto sparire il corpo», scrive ancora alla figlia. Chiede perdono. E giura di essere lui l’assassino. Dice di aver strangolat­o la nipote nel garage e ci mostra come: «Ho usato una corda che poi ho buttato nel bidone insieme alle scarpe di Sarah. L’ho uccisa per il calcio che mi ha dato nelle parti intime mentre cercavo di mandarla via. Quando arrivò in garage ero molto arrabbiato e ricordo

A sinistra, Michele Misseri, 62, e, più a sinistra, la sua lettera alla figlia: «Cara Sabrina, quando ho strangolat­o Sarah non l’ho fatto apposta, non volevo uccidere», scrive. Sopra, Cosima Serrano, 61, e Sabrina Misseri, 27, condannate all’ergastolo in due gradi di giudizio.

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