Oggi

UNA CALUNNIA PER DUE

HA APPESO L’ALTARINO E LA FOTO DELLE CUGINE

- Raffaella Fanelli

di aver gridato vabbanni, vattene, ma lei niente, continuava a chiedere: “Dai zio, perché stai gridando?”. Ricordo di averla presa per le spalle. Di averla sollevata. A quel punto Sarah mi ha dato il calcio. Mi è salito un calore alla testa, ho perso il controllo. Ho preso la corda che era sul trattore. So di averla uccisa, ma non ricordo quei momenti. Ho ripreso coscienza solo quando ho sentito squillare il cellulare di mia nipote ma lei era già per terra. Cadendo ha battuto la testa sul compressor­e. Lì dovrebbero esserci tracce di Sarah».

UNA RAGAZZINA SOLARE

Dovrebbero. Ma le perizie sono negative. «La bambina era bagnata quando la presi in braccio per nasconderl­a. Magari trovano le urine». Parole e lacrime inutili. Nessuno crede alla confession­e di Michele Misseri, e il prossimo 11 gennaio il Gup di Taranto deciderà se rinviarlo a giudizio per autocalunn­ia. Per i magistrati, è tutto fin troppo chiaro. «Michele si accusa dell’omicidio perché si sono accordati in questo modo», dice Concetta Serrano, la mamma della piccola Sarah. «Però gli rimordeva la coscienza. Così, a modo suo, ha fatto venire a galla la verità. Lui continua con questa farsa ma sa perfettame­nte che ormai tutto è stato detto». Tutto è chiaro anche per mamma Concet-

A sinistra, Michele Misseri nel garage della sua casa di Avetrana: «L’ho uccisa qui, mi aveva dato un calcio», ha detto alla cronista di Sopra: a sinistra, l’altarino con la foto di Sarah e le immagini della Madonna; a destra, un quadretto con la foto di Sarah e Sabrina, insieme.

ta. Prima delle indagini e delle condanne, ha mai avuto dubbi su sua sorella e sua nipote? «Mai. Anche perché nel periodo della scomparsa di Sarah loro mi sono state sempre vicino. Mai avrei potuto immaginare un simile tradimento. Quando furono arrestate rimasi sconvolta. Stordita. Non mi sembrava vero». Com’era Sarah? «Era solare, sorridente. E raccontava anche le bugie. Quando rompeva qualcosa buttava via tutto per non essere scoperta, perché diceva che me la prendevo sempre con lei. Poi aveva la mania di fare foto col cellulare. E usava il mio, perché ripeteva che quelle scattate col suo telefono non erano abbastanza belle». Cosa ricorda di quel 26 agosto? «Tutto, l’angoscia, la paura. Ricordo che Sopra, l’avvocato Daniele Galoppa e la criminolog­a Roberta Bruzzone. Michele Misseri è accusato di averli calunniati: dice che furono loro a indurlo ad accusare moglie e figlia. Oggi. intorno alle 14.30 arrivò mia nipote Sabrina. Chiese di Sarah, disse che avrebbe dovuto fare in fretta, “che doveva sbrigarsi” se voleva andare al mare con loro. Ma la mia Sarah era già uscita per raggiunger­la a casa, in via Deledda. “A casa non è arrivata”, mi rispose Sabrina prima di andarsene. Continuavo a pensare a mia figlia, a chiedermi dove potesse essere andata. Perché non era nel suo modo di fare, allontanar­si così, senza dire nulla. Ricordo di aver pensato subito a qualcosa di brutto. Ma non a quello che poi è stato.

«MAI PENSATO A LORO»

«Mio marito cominciò a cercarla in auto, girando per il paese. Siamo andati fino al mare che da Avetrana è distante pochi chilometri. Presa dall’angoscia decisi di rivolgermi ai Carabinier­i. In caserma mi raggiunser­o anche Cosima e Sabrina. Fu mia nipote a insistere con il militare di turno, a pretendere che le ricerche partissero subito. No, non ho mai avuto dubbi su mia sorella e mia nipote. Mai. Se non ci fossero state le indagini e le condanne io mai avrei pensato a loro». Loro che dal carcere continuano a dichiarars­i innocenti. Mentre La Cassazione dirà la parola definitiva tra pochi mesi.

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