Oggi

IL DESTINO VA AIUTATO

UNA SECONDA VITA SI RICREA CON L’AIUTO DEL CASO. MA BISOGNA BATTERE LA PIGRIZIA SE IL VICINO È KEVIN, È PIÙ FACILE!

- Litigi d’amore.

Cara Maria, rimasta senza casa per la rottura con il mio convivente, due anni fa ho lasciato Roma e sono tornata a vivere dai miei: per mia fortuna la banca per cui lavoro ha accettato il trasferime­nto. Ma sono in un piccolo centro dove ho ritrovato i coetanei accoppiati o sposati, c’è un solo cinema aperto di sera, pizzerie e pianobar non mi attraggono e mi sto sempre più impigrendo. Leggo, guardo la tv con i miei: ma se mi proietto nel tempo mi assalgono tristezza e scontento. Che futuro c’è per una 36enne single come me, tornata a vivere nella camera da letto di quand’era bambina? Manuela, e-mail Non

voglio proprio tranquilli­zzarti, anzi. La tristezza e lo scontento sono un guizzo di lucidità che va alimentato: è vero, non c’è futuro nella situazione in cui ti sei cacciata con una serie di decisioni sbagliate. Fallita la convivenza ti restavano il lavoro, le amicizie, le possibilit­à che una grande città offre. Avresti potuto cercare una sistemazio­ne di ripiego: che so, un monolocale in periferia, una camera in affitto. Tutto era meglio che tornare in famiglia trascorren­do le serate davanti alla tv o leggendo nella tua stanza di bambina. Prova a chiedere alla banca se può reintegrar­ti nel vecchio posto.

Potrestiac­cettare anche il trasferime­nto in una città che non sia Roma: l’importante è reagire come si fa nelle emergenze, vietandoti quell’accidia e quello stallo in cui spesso si cade, finendo per arrivare a un fatalistic­o “quel che sarà sarà”. Sia nel lavoro sia nel privato tutto si può ricostruir­e - e spesso nascecon l’aiuto del caso. Ma il caso ci aiuta soltanto se gli creiamo le opportunit­à per intervenir­e. Più tentativi si fanno, maggiori sono le probabilit­à di trovare una via d’uscita. Non è scaramanzi­a, ma realismo.

opportunit­à di conoscenze e di incontri si hanno, più facile è imbattersi nella persona giusta. Il marito tutto casa e lavoro routinario è molto più riparato dalle tentazioni rispetto a quello che viaggia, partecipa a convegni, è in continuo contatto con persone d’altro sesso (e lo stesso vale per le donne). Alcuni privilegi, come lo status sociale, certamente dipendono dalla fortuna, però il vento può cambiare per tutti: e se un’unione fallisce o la profession­e è in pericolo, bisogna cogliere o addirittur­a inventare tutte le opportunit­à possibili.

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