Lo hanno salvato grazie a due molle
IL PRIMARIO
Tra i primi dischi che il professor Roberto Ricci, primario dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Santo Spirito di Roma, ha acquistato c’era Il ragazzo col sorriso, di Al Bano. Ed è lui ad aver restituito al cantante quel sorriso. «È stato un infarto, Al Bano non ha perso tempo e questo ha limitato i potenziali danni al cuore», dice Ricci. «Abbiamo fatto una angioplastica coronarica, dilatando l’arteria con due stent metallici, fatti come le molle delle biro, che aderiscono alle pareti dell’arteria mantenendole aperte. Lui è un paziente quasi perfetto, patisce il riposo ma è cosciente dei rischi: sa che ora deve rallentare», dice. Ma come capire che si ha un infarto? Ecco i consigli di Ricci.
«Quando un’arteria coronarica si occlude, per via di placche e trombi, il sangue che arriva al cuore diminuisce, privandolo di ossigeno. Riaprendola rapidamente si limita la morte delle cellule del cuore».
«L’infarto può non essere annunciato da tute verdi e tute arancioni in cerca di un autografo o solo di un «Ciao». La risposta di Al Bano è sempre sì. Loredana, invece, si è trasformata nella Signora No, al telefono con i giornalisti: «Se vuole, parla lui. Non è il momento di commentare e su questo siamo d’accordo. Posso dire solo che il brutto è alle spalle, ci aspetta un bellissimo Natale in famiglia». Si concede solo il più innocente dei gesti, pubblicando su Facebook un selfie con lui: «Il bacio più bello», recita la didascalia.
Il professore Roberto Ricci, 56, primario di cardiologia al Santo Spirito di Roma.
sintomi. Quindi, l’unica cosa da fare è correre in ospedale se si sente il classico dolore al petto. In altri casi, è preceduto da dolori di 3-5 minuti, a petto, collo, braccia, mandibola e in generale in una qualsiasi zona compresa tra naso e
E ORA LO ASPETTANO 20 GIORNI DI RELAX
Mercoledì 14 dicembre la “reclusione” forzata di Al Bano in ospedale è finita. Comincia un periodo di tassativo riposo. I medici hanno prescritto (ma sarebbe più corretto dire “ordinato”) passeggiate, aria buona, nessun viaggio e niente stress. In pratica, hanno descritto un soggiorno a Cellino San Marco. «Se vuole onorare l’impegno della tournée in Germania, a gennaio, fino ad allora deve volersi un po’ più ombelico. Se accade, chiamate 112 o 118».
«Familiarità con la malattia, età e stress sono quelle ineliminabili. Per prevenire, si può agire però sullo stile di vita: camminare ogni giorno, controllare peso, glicemia colesterolo e pressione. di bene», gli hanno detto. Indovinando la chiave per convincere il cantante a dar loro retta: assicurargli che potrà cantare ancora, come prima, più in forma di prima. «Cantare è la vita, impossibile immaginarmi senza», ammette Carrisi. La tempestività dei suoi amici, il suo intuito e un paio di colpi di fortuna ben assestati hanno fatto sì che questo fosse per lui solo un tagliando imprevisto. Che ha avuto anche il merito di imporgli di fermarsi e pensare. Ai ritmi massacranti dei suoi impegni, a quel vizio antico e testardo di farsi carico anche dei pesi altrui, a quel malcelato senso di responsabilità che finisce col fargli mettere tutto il resto – persino la salute - in secondo piano. Ora basta. O almeno un po’ di meno. O almeno per un po’. I prossimi giorni saranno per Al Bano un compromesso, il risultato di una trattativa tra il sé entusiasta e instancabile (che sarebbe già con la valigia in mano) e il sé saldo e razionale, quello che ha capito che volersi bene non significa solo coltivare tenacemente le proprie passioni, ma anche saperle far riposare, come si fa coi compagni dei lunghi viaggi.