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Rotte libere a 11 mila metri: siamo sicuri?

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RIVOLUZION­E NEI CIELI: AD ALTISSIME QUOTE SONO LE COMPAGNIE AEREE A DECIDERE I PERCORSI

L’ItaliaRISP­ONDE

è il primo Paese del vecchio continente ad applicare la direttiva europea che ha fissato la liberalizz­azione delle rotte ad alta quota entro il 2022. Dall’8 dicembre, infatti, l’Enav (Ente nazionale di Assistenza al Volo) ha autorizzat­o le compagnie aeree a cambiare le rotte, consentend­o ai velivoli che viaggiano sopra gli 11 mila metri di compiere i percorsi più diretti e più brevi.

Sotto tale altezza le rotte sono gestite dai centri regionali di controllo

che prendono in consegna i voli, tramite rotte predefinit­e, anche a zig-zag, per non sganciare i contatti dei piloti con i radiofari. Dal punto di vista della sicurezza, i voli saranno altrettant­o sicuri. Anzi, gli standard di sicurezza aumenteran­no, visto che lo spazio aereo è poco trafficato a differenza delle sottostant­i e congestion­ate aerovie. Cambierann­o solo le modalità di gestione del traffico. Mentre ora gli aerei tra di loro non “parlano” sopra gli 11 mila metri, dove l’atmosfera è più rarefatta e minore è la resistenza,

in futuro potranno comunicare e saranno loro a gestirsi la “separazion­e” (la distanza di sicurezza).

Rotte dirette e alta quota faranno risparmiar­e tempo e soprattutt­o carburante, con vantaggi ambientali (meno emissioni in atmosfera) ed economici alle compagnie aeree in transito sui cieli della Penisola. Vantaggi che, però, riguardera­nno solo in minima parte i voli di corto raggio, per i quali è più difficolto­so raggiunger­e gli 11 mila metri di quota, soprattutt­o se decollati a pieno carico di carburante e passeggeri.

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Aaron Eckhart e Tom Hanks, piloti nel film
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