ESALTATO ANCHE AL CINEMA GRAZIE A ELIO GERMANO
PERCHÉ LE RAGAZZE DEVONO CONTINUARE A SOGNARE IL PRINCIPE AZZURRO
Alessandro D’Avenia, insegnante e scrittore (o forse il contrario), è una garanzia. Di successo. Anche su un tema difficile. Fisico da cherubino, con tanti di riccioli (quasi) d’oro su una testa pensante, lo scrittore è molto amato dai più giovani: si era capito dall’esordio Bianca come il latte, rossa come il sangue e via via con la storia di don Pino Puglisi. Adesso, per non smentirsi, ha scalato le classifiche con L’arte di essere fragili, su Giacomo Leopardi. Proprio Leopardi-Leopardi, non gli One Direction. La sua sembrava una missione suicida invece è un successo. Complimenti. «La ringrazio. Leopardi voleva scrivere un’opera che non fece in tempo a realizzare: Lettera ad un giovane del XX secolo. Oggi siamo in un’epoca in cui tutto si basa sull’essere infrangibili: bellissimi, prestanti, veloci, imbattibili, pieni di like. Invece dob- Elio Germano, 36 anni, nel film del 2014 Il giovane favoloso sulla vita di Giacomo Leopardi: l’attore, che vestiva i panni del celebre poeta, è stato premiato con il David di Donatello come miglior attore protagonista. biamo riappropriarci della possibilità di essere fragili, cioè uomini». Va bene: ma rimane un poeta, per giunta dell’Ottocento, e gli italiani non leggono neppure i romanzi, figuriamoci i poeti… «In realtà, le stime attuali parlano del settore dei ragazzi come l’unico in crescita nella lettura. Inoltre, Leopardi è un poeta che dice la verità proprio ai ragazzi, ma lo fa condivi- dendo le loro ansie, domande, paure. Con lui si sentono a casa, forse anche per quel corpo inadeguato che molti di loro sbeffeggiano, ma in fondo in fondo temono di avere...». Bello sapere che sono proprio i ragazzi a essere in controtendenza. La sua spiegazione? «Sono nati connessi e quindi, credo, che siano i primi a distaccarsene. C’è un ritorno alle “cose” fisiche: vengono