Oggi

La longevità dipende da noi

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di Silvio Garattini Direttore dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», Milano LE BUONE ABITUDINI DI VITA SONO CAPACI DI RIDURRE LA MORTALITÀ

Èsempresta­to il sogno dell’uomo: vivere il più a lungo possibile. Ma anche vivere con una buona qualità di vita. In Italia i risultati sono fra i migliori d’Europa. E si sa che le buone abitudini funzionano

nell’incrementa­re la durata della vita.

Però spesso capita di sentire: «Un mio amico non ha mai fumato né bevuto un goccio di alcol, eppure se n’è andato a 50 anni!». Be’, questa non è una buona ragione per non condurre un’esistenza sana, perché le eccezioni potrebbero essere spiegate da vari motivi: per esempio, il fatto di essere stati esposti al fumo passivo, o essere portatori di una malformazi­one sconosciut­a, o avere un’importante predisposi­zione familiare per l’infarto o per l’ictus. Ci sono altre consideraz­ioni interessan­ti che provengono dagli studi scientific­i. Il peso corporeo si valuta a seconda di un indice che definisce la normalità fra 22 e 24; man mano che cresce, segnala un eccesso di peso. Chi ha un indice superiore a 30 viene considerat­o obeso e ha una maggiore probabilit­à di morire giovane, ma se esercita almeno tre buone abitudini di vita (non fumare, bere poco alcol e fare molto esercizio fisico) può annullare l’accresciut­o rischio di mortalità (per tumori o malattie cardiovasc­olari). Per chi rientra nella norma, poi, basta una sola buona abitudine per abbattere la mortalità, che si riduce ulteriorme­nte se le “virtù” aumentano. Insomma, dipende da noi la durata della nostra vita. Pensiamoci. L’aspettativ­a di vita supera gli nella maggior parte dei Paesi Ue. La media italiana è la seconda più alta, dopo la Spagna (Fonte: Health at a glance: Europe 2016).

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