IL PERDONO ESIGE GARANZIE
CHI È DAVVERO PENTITO DEVE AMMETTERE LA COLPA E PAGARNE L’ADEGUATO PREZZO LA FIDUCIA VA RICONQUISTATA
Cara Maria da tre mesi mio marito vive in un residence. Per amore ho chiuso gli occhi su cene di lavoro, straordinari e infatuazioni passeggere: ma la scoperta di una relazione, che dura da oltre un anno, mi ha reso impossibile restare con un uomo capace di recitare e mentire. Lui vede ogni giorno nostro figlio, che ha 11 anni e che lo adora. E fa leva anche su di lui per tornare a casa. Mi telefona, mi messaggia, sere fa ha anche pianto. Giura di essere pentito, ma è un’altra recita? Come credere che sia spenta la sua propensione per corteggiamenti e sbandate?
InLicia, Ivrea
teatro come nella vita reale la recita fa flop se manca il consenso dello spettatore. Tuo marito ha replicato per anni cene di lavoro e straordinari (copione da guitti!) fuorviato da una moglie che stava a guardare senza vedere niente. Scambiando la tua tolleranza per impunità, si è preso la licenza di dare slancio al copione passando a un più corposo tradimento. All’improvviso tu hai detto basta e l’hai buttato fuori. Se tre mesi dopo, alieno in un residence, continua a supplicare «telefono casa!» e a esternare pentimento, direi che possiamo credere alla sua sincerità.
Maresta una alimentata e forse connaturata coazione alla micro-infedeltà. E qui il buon proponimento suscita gli stessi dubbi del drogato che giura di smettere e del costruttore che, colto con le mani… in sabbia, assicura che nel proseguimento dei lavori userà solo cemento armato. La restituzione della fiducia, che è poi il perdono, esige tutte le garanzie possibili. Basilare è la sincerità del pentimento: chi ammette uno sbaglio deve sentirsi in colpa ed essere disposto a pagarne un prezzo adeguato. Anche
nel privato c’è chi ammette o confessa soltanto per ottenere uno sconto di pena. Ma il patteggiamento non deve essere consentito, e nemmeno il “rito abbreviato”: il perdono ha i suoi tempi, a volte molto lunghi, e non è ammissibile sollecitarlo ricorrendo a ricatti affettivi. Molte donne cedono subito soltanto per amore, ma sottovalutano i soprassalti del rancore e dell’umiliazione: la ripresa del rapporto è ad alto rischio se non è stata preceduta dallo “smaltimento” di queste negatività. Perciò, Licia, spiega a tuo marito che la tua riflessione non è una rappresaglia, ma l’unico modo per raddrizzare un rapporto deviato.