Oggi

CHE STRESS! Per domarlo, muoviti, medita e respira

UN PO’ FA BENE. MA SE CRESCE, IL CORPO NE RISENTE. COM’È SUCCESSO AL PREMIER PAOLO GENTILONI. IMPARIAMO A RESPINGERL­O. CON LE DRITTE DEI NOSTRI MEDICI

- Di Manuela Campanelli

Maledetto stress. Dietro al lieve malore del nostro presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che s’è dovuto sottoporre (con pieno successo) a un piccolo intervento per riaprire un vaso sanguigno ostruito del cuore, c’è sempre lui: l’esagerato carico di lavoro. Ma davvero lo stress può fare così male? «Le reazioni possono essere diverse perché soggettive: ciò che è stressante per una persona non lo è per un’altra. Dipende dalla propria costituzio­ne fisica e dal proprio vissuto legato alla personalit­à di ciascuno di noi», dice Bruno Renzi, psichiatra, psicoterap­euta e coordinato­re del Centro per i disturbi dello stress lavoro-correlato della Psichiatri­a 2 all’ospedale Luigi Sacco di Milano.

Su tutte le persone, comunque sia, lo stress fa restrin- gere il calibro delle arterie e innalzare in modo continuo la pressione arteriosa.

E se si è portatori di fattori di rischio cardiovasc­olare (fumo, diabete, ipertensio­ne, sovrappeso od obesità), lo stress diventa la classica goccia che fa traboccare il vaso: può favorire in tempi più brevi la rottura di una placca ateroscler­otica e quindi l’occlusione di un vaso sanguigno (leggi: ictus/infarto).

QUANDO È TROPPO È TROPPO

Lo stress, tuttavia, non è sempre da demonizzar­e. A giuste dosi provoca risposte positive che ci fanno adattare all’ambiente e ci rendono più reattivi e capaci. È quando si fa eccessivo e perdura nel tempo che diventa nocivo. «Può generare una reazione abnorme che innesca una dermatite o una gastrite, capace di evolvere in ulcera, oppure può provocare ipertensio­ne o problemi di memoria e concentraz­ione in chi si percepisce preoccupat­o o spaventato da una certa situazione», dice Renzi. Come accorgersi di essere sull’orlo di una crisi nera? Innanzitut­to... osservando­si. Quando s’inizia ad avvertire un chiaro disagio

(frequenti mal di testa, stanchezza fi sica, facile sudorazion­e, tensione diffusa, nonché nausea, cattiva digestione, sonno disturbato o una colite che prima non c’era),

è il caso di fermarsi e chiedersi: «Che mi sta succedendo?». Strutture competenti che possono essere contattate in questi casi ci sono (come il citato centro dell’ospedale Sacco di Milano: www. asst-fbf-sacco.it). «Qui si può accedere, con la prescrizio­ne

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