Paola Cortellesi e Roberto Milani
«Ammettiamolo: chi di noi genitori non ha mai sognato di fuggire?»
«Quanto rompono i figli tiranni!» di Cristina Rogledi
AL CINEMA, PORTANO LE PERIPEZIE DI UNA FAMIGLIA. NELLA VITA REALE, L’ATTRICE E IL REGISTA DI MAMMA O PAPÀ? HANNO UNA BAMBINA. E DICONO: «ADORIAMO NOSTRA FIGLIA, MA QUALCHE VOLTA CI METTE A DURA PROVA»
Sul campanello c’è scritto Cortellesi-Milani, ma dopo il drin, ti aprono la porta Sandra e Raimondo. Qui si battibecca e si ride molto. «Ma Riccardo sei matto? Abbiamo ospiti e ti siedi sul tappeto a mangiare il parmigiano? Un piattino, almeno un piattino!», ulula Paola mentre entriamo in salotto. Benvenuti in casa di Mamma o papà?, il nuovo film di Riccardo Milani di cui è protagonista sua moglie, Paola Cortellesi ( la mamma del titolo), con Antonio Albanese, che fa il padre. La commedia è stata scritta tra queste pareti da Riccardo e Paola assieme a Giulia Calenda ed è la quarta collaborazione della premiata ditta Milani-Cortellesi. La novità è che stavolta si tratta di una storia “politicamente scorretta” sulla famiglia: una coppia con tre figli decide di separarsi, ma nessuno dei due vuole l’affidamento dei figli, ragazzi piuttosto impegnativi. Per indurli a scegliere l’altro genitore, mamma e papà giocano sporco e commettono perfidie da vere canaglie. Di nuovo insieme sul set. Funziona la soluzione “casa-bottega”? Paola: «Comincia tu, Riccardo». Riccardo: «No, tu». Paola: ( sbuffando) «Uffa. Allora, l’anno si suddivide in due momenti. Quando scriviamo la sceneggiatura e siamo a un passo dal divorzio perché litighiamo persino sulle virgole. E l’altra parte dell’anno, in cui giriamo il
film e andiamo d’amore e d’accordo. Riccardo sul set è perfetto».
Mamma o papà? potrebbe infastidire i paladini della famiglia “Mulino Bianco”. Bella sfida fare un film così in Italia. P: «La storia di questi due genitori folli mi ha conquistato perché ha una radice di verità. Sono la classica coppia borghese che sta insieme per affetto e indossa la maschera dei genitori perfetti, civilissimi. Poi però si stufano di essere schiavi di questi figli che fagocitano la loro vita e arrivano a compiere gesti ignobili, che fanno ridere perché assurdi e liberatori. Sono convinta che, in un angolo del cuore, ogni genitore ha pensato per un attimo di fare qualcosa del genere. Questo film dà voce a quello che nessuno di noi avrebbe mai il coraggio di ammettere». R: «Sono d’accordo: a me piace uno sguardo lucido e onesto sulle cose. I figli sono meravigliosi ma possono danneggiare molto l’amore». Diventare genitori di Laura, 4 anni, ha cambiato il vostro sguardo sulla famiglia? Lo avreste fatto prima questo film? P: «A me ha cambiato il modo di vivere e pormi nei confronti dei bambini. Mia figlia ha un’età fantastica, siamo nella fase dell’idillio ma lei mi mette già alla prova e con Riccardo discutiamo per la sua educazione. Io sono quella che dice “no”, lui sempre “sì”». R: «Ma dai, non è così». P: «Sei innamorato, non ce la fai...». R: «Io distinguo i “no” importanti e quelli futili». P: «Ah! Quindi io dico “no” poco importanti». ( Segue simpatica scaramuccia sul futuro di Laura, ndr). Dopo questo film avete capito come ci si “difende” dai figli? R: «Puoi decidere di non farli. Nel momento in cui lo scegli, invece, ti impegni ad accettare tutto, sacrifici, dolori, gioia, bellezza e stanchezza». P: «Basterebbe che la coppia si ritagliasse degli spazi suoi e li difendesse» ( sguardo verso Milani, ndr). R: «Ma se la sera Laura vuole me per addormentarsi e dopo tre quarti d’ora che sono sdraiato crollo perché sono stanco morto... Le ricette sono teoria». P: «Basta decidere che una sera starà con gli zii. È giusto mettere paletti». Come vi organizzate? P: «Noi siamo fortunati, abbiamo i nonni, gli zii e le sorelle di Laura ( le figlie che Milani ha avuto dal precedente matrimonio, ndr). Sono ragazze fantastiche e molto presenti». Vi siete sposati dopo 11 anni di fidanzamento. La vostra è stata pigrizia o prudenza? R: «Boh. Me lo ha chiesto lei». P: «Cosaaa? Io te l’ho chiesto? Ma guarda cosa si inventa questo!». R: «Ma Paola io mi ricordo bene, è venuto in mente a te». P: «Mi ha pure regalato un anello!». R: «Io non te l’ho mai chiesto». Quanto vi ha unito lavorare en- trambi nel cinema? P: «Io avrei avuto paura di una relazione con un altro attore perché scattano meccanismi di competezione. Con Riccardo è diverso, lavoriamo nello stesso ambiente, ma facciamo mestieri diversi. Tra noi c’è solidarietà reciproca. Ho sempre fatto tanto teatro e per me avere lui in camerino sino al momento prima di salire sul palco mi dà tanta forza. Però nel titolo scriva: “Lo strozzo”». Riccardo, Paola ha sempre compagni bellissimi sul set, da Bova a Gassmann. Geloso? R: «Fa l’attrice, le nasconde bene le cose, se vuole». P: «Ecco, allora ti dico di non stare tranquillo Riccardo, capito?». Paola, Riccardo sul set dirige ragazze giovani e belle... «L’ha visto Riccardo? Io lo amo, ma non è che sia proprio Brad Pitt. E poi la gelosia è una perdita di tempo». Paola, lei è la terza di tre fratelli. È vero che giocavate a calcio? «Ero un maschiaccio di periferia. Mio fratello Fabrizio mi metteva in porta, che poi era la scrivania di mio padre». Lei è una perfettina, ma è stata bocciata allo Scientifico. «Fu una tragedia... Avrei dovuto fare il Classico». Mina dice che lei ha la più bella voce italiana. A Sanremo non le sarebbe piaciuto solo cantare? «Canto spesso, come ho fatto nello show con Laura Pausini, ma ora non mi interessa la carriera discografica». Riccardo, ci può svelare un orribile difetto di sua moglie? P: «Ma se cucino pure bene, che ti vuoi inventare?». R: «Paola, devo rispondere io! È molto disordinata. E dice parolacce». P: «È vero. Ma meglio di me non trovava nessuno».