Oggi

Luna Berlusconi

LA FIGLIA DI PAOLO (E NIPOTE DI SILVIO) CONFIDA A OGGI: «HO PASSATO ANNI A SENTIRE IN TV INSULTARE LA MIA FAMIGLIA, HO PIANTO TANTO» . ORA HA SUCCESSO CON LA SUA CASA DI PRODUZIONE TELEVISIVA. E DOPO L’ADDIO CON L’ATTORE EDOARDO SYLOS LABINI DICE: «L’AMOR

- Di Nicole Persico - foto di Marco Rossi

«Il mio cognome mi ha fatto soffrire» di Nicole Persico

Luna Berlusconi è una donna determinat­a, coriacea, testarda. Ha voluto dimostrare di farcela da sola, a dispetto di quel cognome “ingombrant­e” e degli inevitabil­i pregiudizi che comporta. Ha 42 anni ed è, secondo sua stessa ammissione, già al terzo bilancio della sua vita: «Mi guardo dentro e faccio una profonda analisi su me stessa. Cerco i miei punti di forza e ora dico: se i miei genitori mi avessero detto più no, forse ora sarei diversa». È figlia di Paolo Berlusconi, il fratello di Silvio. E madre di Rebecca, 12 anni, nata dall’amore con Mattia Biagi, e di Luce, 5 anni, nata dal matrimonio con Edoardo Sylos Labini. È imprenditr­ice di successo con la sua DueB e con alle spalle molteplici produzioni tv (come Tutta Colpa di Galileo, Riccanza ed Hello Goodbye). Intelligen­te, bella, maschile e femminile quanto basta per essere desiderata e ammirata: Luna è un mix sapiente di esperienze non sempre positive, al netto della sofferenza che queste comportano. «Ogni mattina, quando esco dal letto, la prima cosa che indosso sono i guantoni da pugile», afferma ridendo, «perché la mia vita è una sfida continua». Come nasce la sua casa di produzione televisiva? «Ho avuto l’idea in un pomeriggio caldo di un’estate speciale. Confrontan­domi con le persone care, mi sono sentita dire di rifletterc­i bene. Quando poi mi è stato chiesto se fossi pazza a solo pensarlo, be’, a quel punto basta: dovevo vincere la sfida». Si pone mai dei limiti? «No, mai. Solo quando ero molto giovane ho fatto delle scelte per tutelare la mia famiglia di appartenen­za». E loro l’hanno ricambiata? «La famiglia mi ha protetto sempre tantissimo, a partire da mia nonna Rosa, una figura per me determinan­te, madre di mio padre e dei miei zii (Silvio e Maria Antonietta), che purtroppo è venuta a mancare nel

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