Oggi

Il ragazzo delle merendine:

«MI HANNO FATTO UN VERBALE PER VENDITA ABUSIVA DI CIBO», DICE LEONARDO PALMA, ANCORA INCREDULO. ORA PAGHERÀ CON I SOLDI CHE AVEVA GUADAGNATO. CHE PERÒ NON BASTANO... pensavo «E dire che

- Di Lavinia Capritti foto Fernando Arias/Contrasto

Storia del venditore di merendine, il sequel. Per chi non avesse seguito il primo capitolo di questa saga dal sapore vagamente kafkiano, ecco la sintesi: Leonardo Palma, studente all’istituto tecnico Pininfarin­a di Moncalieri ( To), vendeva snack e bibite sottocosto ai compagni di scuola. Scoperto lo “spaccio”, Leonardo è stato sospeso due volte a scuola ma contempora­neamente è stato premiato dalla Fondazione Luigi Einaudi a Roma come «Giovane imprendito­re dell’anno», con code di polemiche perché veniva premiata l’illegalità e conseguent­e promessa di Leonardo di non vendere più merendine, formulata solennemen­te proprio a Oggi. Fine della storia dello spacciator­e di merendine? Macché: a Leonardo è appena arrivata una multa di 5 mila 164 euro comminata dai Vigili Urbani di Moncalieri che l’hanno sanzionato per commercio abusivo. Proprio così, oltre cinque-mila-euro, con tutti i trattini del caso. E Leo (a cui hanno dato 6 in condotta), non riesce a crederci. Sono le otto di sera quando riusciamo a parlarci, è appena uscito dall’Unione industrial­i. Lì sta seguendo un percorso formativo deciso dalla scuola con la possibilit­à di aprire concretame­nte una start up, ha la voce felice per l’esperienza e nello stesso tempo mogia per la multa. Le parole chiave che continua a ripetere sono tre: merendine («vendevo solo merendine»); nessuno («non ho ammazzato nessuno») e sconvolto («sono proprio sconvolto»). «Tanto. La multa è arrivata adesso, due mesi dopo le polemiche e il premio della Fondazione Einaudi. Non ho venduto più nulla. Non me l’aspettavo». L’hai vista tu per primo? «È arrivata una raccomanda­ta a casa e l’ha presa mio padre; è stato lui a darmi la tragica ( e ci mette tutto il pathos che può nella parola, ndr) notizia». Avevi detto di aver guadagnato 4.800 euro e rotti e di averli messi in banca per il tuo futuro: e ora? «Ora, se sarò costretto, pagherò la multa con quei soldi. Non potrà pagarla il mio papà, lui fa l’operaio. Toccherà a me risolvere il problema». So però che hai due angeli custode: l’avvocato Bruno Tinti e l’avvocato Gian Maria Nicastro. Ti difendono gratis. «Sì, li considero davvero degli angeli. Forse grazie a loro finirà bene ( intanto, ciazione di giovani imprendito­ri romani ha aperto una sottoscriz­ione via web e ha già raccolto la metà della cifra, ndr)». Mettiamo che sia giustissim­o rispettare le regole e che tu abbia proprio sbagliato: la multa che ti meriti, secondo te, quale sarebbe? «Forse 500 euro. Sono i soldi che mi ha dato la Fondazione Einaudi come premio simbolico per il mio spirito d’iniziativa. Comunque io non penso di meritare la multa, non credevo di fare qualcosa di illegale vedendo merendine e facendo risparmiar­e i miei compagni». Insomma, ti senti in un mondo sottosopra dove ti premiano e ti castigano nello stesso tempo. «Mi sembra di non capirci più nulla». Confessa: ora quando vedi una merendina ti viene l’allergia e ti riempi di pustole… «La merendina me la mangio».

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