Corriamo e cantiamo per dire al mondo: «CONTRO IL CANCRO CE LA PUOI FARE»
L’ATTIVITÀ FISICA RIDUCE IL RISCHIO DI TUMORE AL SENO. PAROLA DELLE DONNE DEL PROGETTO DELLA FONDAZIONE VERONESI. CHE SARANNO ALLE MARATONE DI MILANO E DI NEW YORK DUE GIORNALISTI DI OGGI HANNO COMPOSTO IL LORO INNO
Un passo dopo l’altro. Camminando o correndo. Dal tunnel di una una diagnosi di tumore si può uscire anche così: muovendosi, con benefici scientificamente accertati per il corpo e la mente. Si può correre per dimostrare che il cancro è “acqua passata”. Che si può recuperare completamente la propria forma fisica e persino migliorarla. Ma anche per veicolare un concetto di vitale importanza: il movimento è un’arma potentissima che contribuisce a prevenire e curare il cancro e altre 40 malattie fra le più diffuse «Ce la puoi fare a respirare e a urlare. Puoi anche piangere se vuoi, non è un male». Così recita il ritornello della canzone
composta da due giornalisti di e Un brano che trasforma in musica e parole il toccante vissuto di chi, all’improvviso, si ritrova alle prese con le burrasche della vita, come, per esempio, una diagnosi di tumore. Per le scatenatissime Pink, è diventato immediatamente un inno, arrangiato per l’occasione dal celebre musicista milanese
(sua è la colonna sonora per il
dell’Albero della Vita a Expo 2015). Il pezzo non soltanto accompagna il docu-reality dedicato alle Pink (in programma, come diciamo nel servizio, su La7D), ma è diventato anche un trascinante videoclip che invaderà la Rete a partire dal 9 marzo. E che sarà rilanciato anche dal nostro sito nel mondo. È il messaggio forte e chiaro delle dinamiche donne che animano il progetto Pink Is Good, voluto dalla Fondazione Umberto Veronesi ( www. pinkisgood.it), il cui fine è promuovere la prevenzione, strumento indispensabile per individuare un tumore al seno (e non soltanto quello) nelle primissime fasi.
MUOVERSI? È UNA MEDICINA
«Praticare attività fisica regolarmente aiuta davvero a tenere lontano il cancro», sottolinea direttore della Senologia chirurgica all’Istituto
Paolo Veronesi,