Oggi

« Non sono l’unica donna di mio marito »

VOLENTIERI IL PRIMO POSTO», DICE. E SULLA NUOVA GRAVIDANZA...

- Nicole Persico

Oh mamma, devo essere ingrassata senza accorgerme­ne!». Elisabetta Canalis reagisce con un sorriso alle voci che la vorrebbero in attesa del suo secondo figlio. Allora non è incinta? «Smentisco: non solo non è vero ma non ci siamo affatto lavorando, in questo momento». Quindi ci lavorerete in futuro? «In realtà stiamo bene così, non vorrei altri figli. Ho sempre pensato di voler essere l’unica per mio marito anche se oggi, quando vedo Brian che mangia di baci mia figlia Skyler, capisco co- me la maternità annulli l’egoismo che c’è in ognuna di noi. Lei è così felice quando lui “la strapazza” e in un attimo le cedo volentieri il primo posto». Elisabetta Canalis ha trovato l’uomo giusto, il chirurgo Brian Perri che ha sposato nel 2014; è diventata mamma di Skyler Eva nel settembre 2015. La sua vita negli ultimi anni è cambiata molto, e chi la segue su Instagram sa quanto la sua quotidiani­tà a Los Angeles sia lontana dai riflettori e fatta di attività “quasi” comuni. Prima fra tutte, lo spazio multifunzi­onale, con una divisione di fisioterap­ia per la riabilitaz­ione post operatoria e una palestra esclusiva, che ha creato con l’ex collega e amica del cuore Madda- lena Corvaglia. Poi ci sono i giochi al parco con la figlia, le passeggiat­e con gli adorati cani e i pomeriggi con le amiche. Che papà è suo marito Brian? «Adorato dalla figlia, quando in casa c’è lui non esiste nessun altro. Io, al contrario, da piccola ero una mammona. Mio marito mi ha fatto capire quanto sia importante la qualità del tempo che si trascorre con i figli. Lui esce di casa a volte alle 5.40 e altre volte alle 7.00 del mattino e ritorna intorno alle 17. Skyler va a nanna alle 18.30 quindi, il tempo che passano insieme è relativame­nte poco. Lei, però, lo ama alla follia. Se potesse, mi metterebbe da parte ( ride, ndr)».

«MIO PADRE CESARE È STATO UN UOMO FANTASTICO. GLI SONO STATA ACCANTO FINO ALL’ULTIMO»

Dipenderà anche dal fatto che a lei è toccato il ruolo della severa che dà le regole? «Sì, per lei io sono quella dei “no”, che lui non le dice mai. Quando li lascio soli durante il fine settimana per qualche ora, torno a casa e trovo merendine aperte, yogurt e pappe ovunque, tutte “tracce” che lui le ha fatto assaggiare qualsiasi cosa solo perché lei glielo ha chiesto. Con lei, Brian non s’impone: quando io la metto nel seggiolone, Skyler non dice nulla; quando ci prova il padre, è finita, inizia la scenata isterica». Solo due mesi fa, il 22 gennaio, ha perso improvvisa­mente suo padre Cesare. Che papà è stato? «Fantastico. Un grande lavoratore… ( Elisabetta scoppia in un pianto dirotto, ndr). È stato colpito da ictus mentre era qui a Los Angeles per le festività natalizie, prima della nostra partenza, insieme, per una vacanza alle Bahamas. Quando si è sentito male ero uscita da casa da dieci minuti; è arrivata una telefonata di mia madre, sono tornata indietro e ho chiamato l’ambulanza. Lo hanno ricoverato ed è rimasto un mese in rianimazio­ne, dove andavo tutti i giorni. Di fronte a fatti del genere, pensi che le cose non succedano per caso: lui era venuto a trovarmi e mi ha dato la possibilit­à di stargli vicino fino all’ultimo. Lo stesso ospedale che mi ha dato mia figlia, mi ha portato via mio padre». Il suo ex George Clooney diventerà a breve papà. Come lo vede in queste vesti? ( silenzio, ndr) «Sono molto felice per lui. Due gemelli, poi…». Ma perché, anni fa, ha scelto di vivere a Los Angeles? «Per avere una vita normale. Ormai sono passati tanti anni, ma era diventato tutto difficile, troppa attenzione puntata su di me all’epoca. Qui ho un rapporto più equilibrat­o con la vita e la maggior parte delle persone non sa quello che facevo in Italia. Per me, lavorare in television­e non è mai stato l’unico obiettivo, anche se ho cercato di farlo al meglio, perché mi ha reso indipenden­te, anche economicam­ente. È stato bello per una ragazza giovane essere protagonis­ta di trasmissio­ni che fino a poco tempo prima guardava in tv. Ma ho sempre risparmiat­o per costruirmi altro, mi sono sempre amministra­ta da sola senza fare sciocchezz­e. Non ho sperperato, non ho mai rischiato: sono sempre stata sospettosa nei confronti di chiunque volesse propormi nuovi investimen­ti». Nella vita, quella di ieri e quella di oggi, ha avuto tanto. Forse tutto. A cosa non riuscirebb­e a rinunciare? «Ad avere qualcosa da fare, altrimenti viene fuori una Elisabetta in cui non mi riconosco, annoiata, demotivata. Sono fatta così, devo avere sempre un progetto su cui lavorare, non riesco a dedicarmi solo a me stessa. Con la mia nuova attività sto avendo delle piccole vittorie quotidiane; seguire l’amministra­zione e lavorare in ufficio è un traguardo per una come me che non era abituata a leggersi neanche i suoi contratti. Aprire un’attività, in fondo, non è difficile. Il vero impegno è seguirla personalme­nte, essere presente: ogni giorno mi alzo e vado in ufficio e cerco di risolvere i tanti contrattem­pi che ogni attività si porta dietro». Entro un mese si concluderà il processo contro Selvaggia Lucarelli, Gianluca Neri e Guia Soncini, accusati di aver sottratto o cercato di vendere le foto private del suo compleanno a villa Oleandra, la casa di Clooney sul lago di Como. Ora sarà ossessiona­ta dalla privacy… «Non scrivo più nulla via mail. Anzi, se fosse per me torneremmo tutti a comunicare con i pizzini o piccioni viaggiator­i ( ride, ndr). Prima che venisse fuori questa storia, mi chiedevo come facessero ad avere sempre informazio­ni sulla mia vita privata, poi ho capito: stando a quanto emerso dall’indagine e dal processo, entravano nel mio computer, mi spiavano, leggevano le mie mail, private e di lavoro, i commenti tra amiche e lo scambio di pettegolez­zi; sapevano tutto di me. Spiare ai fini della sicurezza lo capisco, ma essere spiata da una blogger o da una giornalist­a è un fatto grave. In Italia ci dovrebbero essere punizioni severe per questo tipo di reati. A volte si scrivono cose che non si pensano, che non si vorrebbe far sapere. Si figuri che ho quasi smesso anche di usare Whatsapp...».

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«A cosa non rinuncerei mai? Ad avere qualcosa da fare. Devo avere sempre un progetto su cui lavorare, non riesco a dedicarmi solo a me stessa» Sono sposati
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