La post@ dei lettori
TRA VITALIZI E COMPENSI D’ORO
Caro direttore, leggo che ci sono ex parlamentari (come D’Alema, Veltroni, Mastella) che prendono un vitalizio di oltre 5 mila euro al mese. Qualcuno anche 10 mila. Con i disastri che hanno fatto… Ha ragione Grillo: aboliamoli tutti!
Giorgio Rovelli
Caro Giorgio, non credo sia giusto privare gli ex onorevoli della pensione. Il problema è che quella pensione, calcolata con le vecchie regole non più in vigore dal 2012, fa incassare loro il 35 per cento in più di quanto versato (dati dell’Istituto Bruno Leoni). Mentre conosciamo bene lo stato delle pensioni dei cittadini “normali”… Ci si scandalizza del fatto che, con le nuove regole, gli attuali parlamentari prenderanno 950 euro mensili a 65 anni. È un privilegio: nessuno di noi può assicurarsi un vitalizio dopo soli 4 anni, 6 mesi e un giorno di lavoro. Ma siamo sicuri che sia questo il problema principale dell’Italia? Per esempio, perché nessuno si scandalizza se i manager che stanno affossando il sistema bancario hanno visto le loro retribuzioni crescere l’anno scorso del 13 per cento? Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit, ha guadagnato nel 2016 qualcosa come 1.470 euro all’ora. All’ora! Non sono forse soldi nostri anche questi? Prelevati dai depositi e dalle commissioni che le banche ci spremono? Riuscirà mai qualcuno a intervenire su certi compensi folli?
SALVIAMO L’ITALIANO!
Caro direttore, sono abbonato da molti anni a Oggi che leggo con la famiglia con avido interesse e soprattutto apprezzo la sua equa mentalità su vari argomenti. Vorrei soffermarmi sull’abbruttimento graduale della nostra lingua. Non lo parlo bene, ma leggo correntemente l’inglese. Quando discorro con altri non mi sogno di citare il “jobs act” ma dico legge sul lavoro… Sa che molta gente queste “traduzioni” non le capisce?
Mario Necci
Caro Mario, la battaglia contro le intrusioni dell’inglese nella lingua italiana è sacrosanta ma, temo, destinata alla sconfitta. In molti casi si esagera, ma l’inglese come lingua universale è ormai un fatto consolidato. Bisogna studiarlo, bisogna saperlo, e questo vale naturalmente soprattutto per le giovani generazioni. Noi che siamo non più giovani, diciamo così, dobbiamo adattarci. Poi, certo, chi fa il mio mestiere dovrebbe metterci un pizzico di attenzione in più, anche quando per comporre un titolo la parola inglese è molto più breve di quella italiana.
MIGRANTI E 5 STELLE
Caro direttore, ho letto il suo obolo anti Raggi. Non mi ha sorpreso né meravigliato, era ovvio che anche lei portasse il suo oboletto personale alla political
correctness che impone che la Raggi sia colpevole di tutto e di più… Cesare Simonetti A proposito del suo editoriale sui migranti, spiace che un direttore di giornale ritenuto per famiglie si schieri contro le famiglie stesse. Dalla sua poltrona in pelle comoda è facile pontificare di una realtà ben diversa da quella dell’italiano medio o addirittura povero. Ma non è solo distanza anni luce dal pianeta Italia, è faziosità fino all’osso. Iris Ahimè, devo prendere atto di una cosa. Migranti e 5 Stelle: sono i due temi sui quali una bella fetta di italiani non accetta di ragionare, e reagisce non argomentando ma insultando oppure (è il caso dei due lettori che ho pubblicato sopra) mettendo in dubbio la buona fede dell’interlocutore. Io racconto un fatterello realmente avvenuto, e spunta il sarcasmo sull’«oboletto» (cioè: complotto contro i grillini). Pubblico dei dati sui migranti, e mi si dà del fazioso. Che volete che vi dica? Pensatela come volete. Comunque non ho la poltrona in pelle, ma una banale sedia da ufficio. Quanto al «caso Raggi» ecco la mail di un altro lettore. Nessun commento! Ma la Raggi, prima di accomiatarsi dall’oste, avrebbe dovuto dire: «Grazie, mi può gentilmente portare il conto?». O forse al caffè doveva portarsi avanti e dire di portarle il conto. È tremendamente ovvio.
Ezio Santini
Caro Ezio, non è ovvio ciò che è ovvio, ma è ovvio ciò che piace (ad alcuni). Infine, una boccata di ossigeno (grazie Mariagrazia!). Ho letto l’editoriale sui migranti. Complimenti, mi è piaciuto molto, da oggi la stimerò di più.
Mariagrazia Borgato