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Sonia Bergamasco

«LIVIA E SALVO SONO PERFETTI COSÌ», SPIEGA L’INTERPRETE CHE VESTE I PANNI DELLA DONNA DEL POLIZIOTTO TV. E POI CI SVELA IL SUO LATO POP, SCOPERTO GRAZIE A PIETRO TARICONE

- di Maria Giuseppina Buonanno

«Non sposerei mai Montalbano» di Maria Giuseppina Buonanno

Sa sorprender­e. E sa che può essere divertente. Sonia Bergamasco ha una storia da attrice perfetta: teatro, film, nella categoria impegnati e in quella popolari, fiction. L’attrice milanese, che si è diplomata in pianoforte, ha lavorato con Giorgio Strehler e Carmelo Bene, ha recitato in La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e in Quo vado? con Checco Zalone, mescola con stile raffinato i suoi ruoli. E ha saputo dare un’anima a Livia, l’enigmatica fidanzata della serie Il commissari­o Montalbano, che ha conquistat­o più di 11 milioni di telespetta­tori e oltre il 40 per cento di share. Nel ruolo di moglie, dell’attore Fabrizio Gifuni, e di mamma, di Valeria, 13 anni, e Maria, 11, si svela con gentilezza. Il giusto, eh, perché lei preferisce parlare della vita dei personaggi che interpreta.

E POI C’È RANIERI

E allora, meglio raccontare come sarà nel film Riccardo va all’inferno, ispirato al Riccardo III di Shakespear­e e diretto da Roberta Torre. «Sarà un musical osé. Recito con Massimo Ranieri e interpreto la madre di Ric- vanno da fine marzo a maggio e l’intervista capita proprio mentre l’attrice ha una seduta di trucco: deve preparare le unghie per il set. «Devono essere lunghe, di un bel rosso», spiega con tono divertito e appassiona­to. E, così, è facile immaginarl­a in un ruolo voluttuoso. Sonia, sta vivendo una seconda stagione profession­ale, anche pop… Si ritrova in questa interpreta­zione? «Negli anni si chiarisce meglio quello che si vuole. E poi, sono arriva-

te anche le giuste occasioni. Credo che questo percorso sia cominciato con la fiction Tutti pazzi per amore ( commedia musical- romantica di Rai 1 ideata da Ivan Cotroneo e redubbio sulla mia parte nella storia. Poi però mi sono divertita. Anche a recitare con Pietro Taricone. Quando è morto un incidente col paracadute, ndr), è stato un grande dolore. Avevo cominciato a fare paracaduti­smo grazie a lui, ma dopo la sua scomparsa non ho più avuto la forza di continuare». Ci saranno novità nella 12ª stagione del Commissari­o Montal

bano, che si comincia a girare a metà aprile? Lei ha cambiato Livia, prima interpreta­ta da Katharina Böhm e da Lina Perned… «Nelle ultime due stagioni Livia è più presente nella vita di Salvo Montalbano. Il filo del loro lungo ménage è stato ripreso e la loro vita di coppia è raccontata nella quotidiani­tà...». Si sposeranno Livia e Salvo? Lei vorrebbe che accadesse?

«Perché mai Livia e Salvo si dovrebbero sposare, dopo tanti litigi, tante scintille, tanto amore? Non credo che sarebbe una buona idea». In cucina, somiglia a Livia? «Me la cavo meglio. Faccio anche il pane e la pizza. Hanno imparato pure le mie figlie». E suo marito? «Diciamo che preferisce mangiare». Ha curato la regia dello spetta- colo teatrale Louise e Renée, in scena al Piccolo di Milano fino al 30 aprile: al centro della storia c’è un carteggio tra due amiche e il mondo visto attraverso il matrimonio. Lei scrive lettere? «Scrivo lettere alle mie figlie e alle persone che amo. Anche il tratto della grafia racconta legami e sentimenti». Per le sue figlie ha scritto poesie. Come le hanno accolte? «Apprezzano. Anche a loro piace scrivere. Credo che i genitori debba- no essere presenti senza essere invadenti. Bisogna lasciare spazi vuoti, una carta bianca dove i figli possano esprimersi, scriverci sopra». Se dovesse scrivere del suo matrimonio cosa direbbe? Crede in questo legame? «Sono legata a Fabrizio da 21 anni, e siamo sposati dal 2000. Se non ci credessi non starei con lui». Chissà quante poesie avrà scritto per lui… La risposta? Una risata felice.

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