Il caso di Yara
SONO DI VOLATILI DA CORTILE E IL MEDICO LEGALE LE HA TROVATE SUGLI INDUMENTI DELLA POVERA RAGAZZA. EPPURE VICINO AL CAMPO DOVE È STATA LASCIATA NON CI SONO POLLAI
Il mistero delle tre piume di Giangavino Sulas
R «eperto 07/13/27 - 12A, non riconducibile a formazione pilifera umana ( piuma di animale della lunghezza di cm 7). Reperto 07/13/27 - 32 A, non riconducibile a formazione pilifera umana (piuma di animale). Reperto 07/13/27 - 2A non riconducibile a formazione pilifera umana (piuma di animale)». È una rivelazione passata inosservata per sei anni quella contenuta nel verbale di operazioni di consulenza tecnica fatta dal Dipartimento di Sanità pubblica, Medicina sperimentale e forense dell’università di Pavia. Sugli indumenti di Yara non sono stati trovati solo sette capelli con cinque Dna maschili ancora sconosciuti e oggi al vaglio delle indagini difensive degli avvocati di Massimo Bossetti, ma Cristina Cattaneo repertò anche tre piume provenienti, vista la forma e le dimensioni, da volatili da cortile. Interessanti perché attorno al corpo della ragazza e nel campo di Chignolo non ne sono state trovate altre.
LE FOTO AL MICROSCOPIO SONO IN UN CD
Le hanno lasciate i gabbiani o le cornacchie forse presenti nella zona? O sono di volatili domestici come galline, anatre o oche? Come, dove e perché sono finite sugli indumenti di Yara? È possibile, come sostiene la difesa di Massimo Bossetti, che la ragazza sia stata abbandonata in quel campo solo in un secondo tempo? E se così fosse dove sarebbe stata tenuta? In un pollaio? In una cascina con galline e
SI INVESTIGA SULLA FATTORIA DI UN AMICO DI FAMIGLIA
altri animali da cortile? Nel cantiere di Mapello sul quale, malgrado tutte le smentite, il Pm Letizia Ruggeri qualche sospetto doveva averlo se il 25 febbraio 2011, 24 ore prima del ritrovamento di Yara, aveva affidato l’incarico di indagare ancora all’archeologo forense Dominic Salsarola? Queste piume potrebbero indicare il luogo dove il corpo di Yara, almeno per un certo periodo, è stato tenuto? Sono state fotografate al microscopio e consegnate dalla Cattaneo al Dipartimento dell’università di Pavia e ne abbiamo trovato traccia in un cd allegato al fascicolo dei reperti. Sono state affidate a un ornitologo per capire a quale volatile appartengano? Per scoprire da dove provengano? Anche su queste tre piume puntano adesso le indagini difensive degli avvocati e dei consulenti di Bossetti convinti che Yara non sia morta nel campo di Chignolo dove il suo corpo sarebbe stato abbandonato in un secondo tempo. E il loro lavoro investigativo ha puntato su un campo in località Ghiaie di Bonate Sopra dove nel 2010 venivano allevate galline, oche, anatre e persino pavoni. Anche perché la piccola fattoria era gestita dal signor G.B., del quale ci siamo occupati nel numero scorso di Oggi, e da altre due persone, su un terreno di proprietà di una nota famiglia di Brembate legata da una solida amicizia a Fulvio Gambirasio, il papà di Yara, e al titolare della «Z.A.», l’azienda posta di fronte al cantiere di Mapello, indicata come prigione di Yara da una
NUOVI DATI SONO EMERSI DA TELECAMERE E TELEFONI
telefonata anonima dieci giorni dopo la scomparsa della ragazza. Questo campo è mai stato controllato? Hanno cercato tracce della ragazza? Eppure le indagini difensive hanno scoperto che dai tabulati emerge una perfetta sovrapponibilità fra le celle telefoniche agganciate dal cellulare di Yara e quelle del fratello di G.B., lo stesso che diceva di non essere uscito di casa la sera del 26 novembre 2010 e inve- ce, secondo un pizzaiolo marocchino, non solo era fuori a cena ma sapeva già del rapimento di Yara.
VICINO ALLA PALESTRA
Il suo telefono agganciò la cella di via Locatelli, davanti alla palestra, alle 18.31, alle 18.36, alle 18.46, alle 18.51, e alle 19.08. Poi si spostò a Ponte San Pietro e tornò ad agganciare la cella di via Natta a Brembate alle 19.22 e quella di via Pietro Ruggeri alle 19.43. Quest’uomo dalle 18.31 alle 19.43 ha girato attorno alla palestra con un paio di spostamenti a Ponte San Pietro. Lo rivela il suo telefono. Con quali mezzi? Un furgone Ducato bianco o un Pk Nissan Navara grigio? La telecamera di via Rampinelli, dove abitava Yara, li inquadra entrambi a un’ora di distanza l’uno dall’altro.