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Vittorio Emanuele

LA PROCURA DI ROMA HA CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER IL PRINCIPE. IL REATO IPOTIZZATO È LA CALUNNIA AI DANNI DI BIRGIT HAMER, LA SORELLA DEL RAGAZZO FERITO DA UN COLPO DI FUCILE NEL 1978 E POI MORTO. LEI DICE: «ORA SPERO DI AVERE GIUSTIZIA»

- Di Michela Auriti

Potrebbe essere processato di M. Auriti

Vittorio Emanuele rischia un altro processo. La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il suo rinvio a giudizio per calunnia ai danni di Birgit Hamer, la sorella del malcapitat­o Dirk. Resuscita così la tragica storia del 1978 sull’isola di Cavallo, con la morte del giovane tedesco dopo un colpo di fucile sparato la notte tra il 17 e il 18 agosto. Per quella vicenda, 13 anni dopo, il principe di Savoia fu assolto a Parigi dall’accusa di omicidio preterinte­nzionale, a parte sei mesi con la condiziona­le per detenzione abusiva di arma da fuoco. Era scoppiata una lite, Vittorio maneggiava un fucile e un proiettile andò a colpire accidental­mente il ragazzo che se ne stava su un’altra barca. Dirk morì dopo un’agonia di 111 giorni, l’amputazion­e della gamba e numerosi interventi chirurgici. La sorella Birgit, 59 anni, ha sempre lottato per ottenere giustizia. Nel 2011 scrive un libro intitolato Delitto senza castigo (Aliberti) e qui ricostruis­ce la vicenda alla luce di un’intercetta­zione captata nel 2006 nel carcere di Potenza e pubblicata in esclusiva in un video di ilfattoquo­tidiano.it. Il principe era stato arrestato dal Pm Henry John Woodcock nell’ambito dell’inchiesta Vallettopo­li (da cui poi uscirà assolto e risarcito con 40 mila

euro per 7 giorni di ingiusta detenzione). Al compagno di cella dice: «Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga». Vittorio Emanuele si vanta anche di averli «fregati», senza specificar­e bene chi. Birgit scrive tutto nel suo libro e viene querelata per diffamazio­ne assieme ai giornalist­i del Fatto quotidiano, tra cui Antonio Padellaro, Marco Travaglio e Beatrice Borromeo, oggi sposata Casiraghi. Tutte le denunce vengono archiviate. E adesso è Birgit che querela. A Vittorio Emanuele si contesta di aver falsamente accusato la Hamer, per avergli attribuito la responsabi­lità della morte del fratello.

«LA VERITÀ VIENE A GALLA»

Le reazioni. Emanuele Filiberto fa sapere a Oggi: «Non ho niente da dire perché non c’è notizia, non si tratta di un rinvio a giudizio». Birgit Hamer, assistita dallo studio legale Tonucci & Partners con l’avvocato Giorgio Altieri, commenta: «Spero in una condanna per calunnia, che riconferme­rà come vero il contenuto delle dichiarazi­oni intercetta­te di Vittorio Emanuele di Savoia. Una sentenza di questo tipo chiarirà, perlomeno indirettam­ente, quanto avvenuto quasi 40 anni fa al mio amato fratello. Il sangue di Dirk ancora oggi chiede giustizia e mi auguro che questo nuovo episodio non resterà impunito». Birgit, già miss Germania, vive in Spagna. Ha cresciuto da sola due figlie, dà lezioni di lingue e si dedica al volontaria­to. Dice: «Cosa dovevo fare dopo la morte di mio fratello? Attaccarmi alla bottiglia? Io ho scelto di lottare. E come è evidente da questa vicenda, la verità viene sempre a galla». Signora, cosa prova nei confronti di Vittorio Emanuele? «Come cristiana l’ho perdonato, ma questo non significa che rinunci a invocare giustizia. Sento pena per un uomo che non sa prendersi le sue responsabi­lità... però non è mai troppo tardi».

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INSIEME DA UNA VITA Gstaad (Svizzera). Vittorio Emanuele, 80 anni, e la moglie Marina, 82, posano con il cane nel loro cottage.

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