Oggi

I medici «cattivi maestri»

UNO SU TRE NON SI VACCINA. E NON DÀ IL BUON ESEMPIO. RIEDUCHIAM­O GLI OPERATORI SANITARI

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Seil sondaggio di Simpios, condotto su oltre 2.200 operatori sanitari fra cui 627 medici, rispecchia la situazione italiana, sappiamo da chi dipende in modo prepondera­nte l’avversione di molti cittadini alle vaccinazio­ni. Infatti, quasi un profession­ista della sanità su tre ritiene che i vaccini non siano efficaci e che abbiano gravi effetti tossici. Questa convinzion­e si riproduce nei fatti perché ben l’ 80 per cento degli operatori sanitari che hanno risposto non ha fatto il richiamo vaccinale contro il tetano e il 33 per cento non si è vaccinato

contro l’influenza. Infine, circa la metà degli operatori ritiene che la possibilit­à di prevenire una malattia da parte delle vaccinazio­ni sia molto bassa. Altri dati interessan­ti possono essere dedotti dall’ondata di morbillo che caratteriz­za il nostro Paese e in particolar­e la Lombardia, dove tuttavia la copertura vaccinale è del 93 per cento quindi molto vicina alla cifra di 95 per cento, considerat­a soddisface­nte. In accordo con questi dati sono relativame­nte pochi i bambini colpiti da morbillo (26%), mentre sono molti gli adulti, soprattutt­o quelli che operano a contatto delle scuole e degli ospedali. Come mai? Perché, o non sono stati vaccinati o hanno fatto una sola dose di vaccino, mentre oggi sappiamo che ne sono necessarie due. Dall’insieme di questi dati nascono alcune nuove os-

servazioni che andrebbero adeguatame­nte discusse. È chiaro che si debba continuare a insistere sulla uti

lità delle vaccinazio­ni per i bambini al fine di ottenere un’immunità diffusa, agendo soprattutt­o sui genitori in dubbio e arrivando, se è necessario, anche a una legge nazionale che vincoli le vaccinazio­ni essenziali – non tutte quelle disponibil­i – alla frequentaz­ione degli asili e delle scuole. Ma c’è dell’altro molto più importante e difficile da fare: sembra strano, ma occorre prima di tutto risalire alla fonte della disinforma­zione ed educare i medici e gli operatori sanitari. Se le “colonne” della sanità credono in una percentual­e significat­iva che i vaccini non servano o siano tossici e se in gran parte non danno il buon esempio vaccinando­si, come possiamo pensare che la popolazion­e non li segua? Perciò occorre riaggiusta­re l’impostazio­ne del Ministero della Salute orientando le informazio­ni a medici, operatori sanitari e insegnanti. Accanto al Ministero ci deve essere una mobilitazi­one in questo senso da parte delle Regioni e delle Asl, nonché da parte degli Ordini dei Medici e delle organizzaz­ioni infermieri­stiche che dovrebbero dare qualche buon esempio espellendo i denigrator­i delle vaccinazio­ni. Sembra assolutame­nte necessario dare un’adeguata interpreta­zione ai dati disponibil­i perché se sbagliamo la diagnosi si sbaglia anche la terapia.

Le lettere vanno indirizzat­e a: Silvio Garattini, Oggi, via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano. O collegando­si al sito www.oggi.it

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di Silvio Garattini Direttore dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», Milano

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