Si può infrangere la regola di indossare il velo?
IN TEORIA ANCHE LE STRANIERE SI DOVREBBERO ADEGUARE, MA IN INCONTRI ISTITUZIONALI TERESA MAY E ANGELA MERKEL NON L’HANNO FATTO RISPONDE Paolo Branca docente di Lingua e Letteratura Araba e di Islamistica, Un. Cattolica di Milano; responsabile dialogo con i musulmani della Diocesi di Milano
Nei Paesi islamici la legge impone che le donne debbano coprirsi i capelli con il velo, che non possano dare la mano a un uomo, né guardare l’interlocutore direttamente negli occhi.
Anche le straniere devono adeguarsi a queste regole. Ciò non toglie che nei vari contesti, come nel caso di visite istituzionali, queste indicazioni possano essere seguite in
diversi modi. Angela Merkel e Theresa May si sono presentate senza velo, Laura Boldrini si è coperta la testa. C’è chi segue le regole per rispetto, per non mettere a disagio l’interlocutore, o per tutelare interessi politici o economici. E c’è chi invece fa delle infrazioni all’etichetta come segno di indipendenza o anche come segno simbolico di vicinanza alle donne che lottano per i loro diritti e per la parità di genere. Ma ogni caso è specifico e va valutato a sé. Alcune regole, poi, valgono non solo per i musulmani
ma anche per gli ebrei ortodossi. Per esempio, le donne non possono dare la mano a un uomo per una regola di “purità rituale”: se una donna è mestruata il rabbino o l’imam si “contamina” e deve fare un bagno completo prima della preghiera. Questo deriva da una cultura antica che considera il sangue sacro perché conterrebbe l’anima. La credenza persiste nei comportamenti quotidiani di chi aderisce in modo letterale a queste norme. Ricordiamoci che valeva anche per le donne cristiane fino al Concilio Vaticano II: chi partoriva non poteva entrare in chiesa per 40 giorni e doveva ricevere la benedizione della puerpera per essere riammessa al culto.