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Mal di schiena, pochi rimedi

LINEE GUIDA DAGLI USA: PARACETAMO­LO COME PLACEBO. BENE GLI OPPIOIDI MA NON ESAGERATE. MENTRE YOGA E ULTRASUONI...

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Quantisono gli over 60 che non hanno mai avuto dolore nella parte bassa della schiena? Non si tratta di una patologia insignific­ante,

perché il dolore determina cattiva qualità di vita, ridotta mobilità, assenza dal lavoro, ridotta produttivi­tà. Arrivano quindi opportunam­ente le linee guida del Collegio americano dei medici (Acp) sui trattament­i farmacolog­ici più utilizzati. Ecco i risultati e le raccomanda­zioni più significat­ive, pur essendo ancora molto vaghe. Mal di schiena acuto e

subacuto: il paracetamo­lo è un placebo; gli antinfiamm­atori non steroidei hanno effetto moderato sul dolore, ma mancano studi comparativ­i sui diversi prodotti; i rilassanti dei muscoli scheletric­i sono migliori del placebo. Non esiste vantaggio nell’associazio­ne fra antinfiamm­atori non steroidei e rilassanti muscolari; e pure i cortisonic­i non offrono benefici rispetto al placebo.

Mal di schiena cronico: gli antinfiamm­atori non steroidei riducono un po’ il dolore, ma non migliorano la funzione; più efficace il tramadolo o altri oppioidi che vanno però utilizzati con grande moderazion­e; non esistono studi significat­ivi per valutare la validità dei rilassanti muscolari; inefficaci pure benzodiaze­pine, corticoste­roidi o antidepres­sivi. Trattament­i non farmacolog­ici: si tratta di esercizi, agopuntura, manipolazi­oni spinali, stimolazio­ni elettriche muscolari, ultrasuoni, yoga e così via. In generale, secondo le linee guida Acp, non vanno racco

mandati. Calore locale e massaggi potrebbero rivelarsi utili. E pure l’esercizio nel mal di schiena cronico, per dolore e funzionali­tà. Mentre non è escluso che le altre pratiche possano indurre danni.

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