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Luigi Di Maio:

«Io come Macron, amo una donna matura» di Giuseppe Fumagalli

- Dall’inviato Giuseppe Fumagalli

Secondo piano di Montecitor­io. Gallerie a perdita d’occhio. Marmi tirati a lucido e passatoie. Bandiere, insegne e uscieri pronti a scattare. Potere. «Il presidente la sta aspettando». Due colpi secchi sulla porta. Luigi Di Maio, il ragazzo di 30 anni eletto al Parlamento da grillino e subito assurto alla vice presidenza della Camera, viene ad aprire come fosse casa sua. Grande stanza. Soffitti di sei metri. Opere d’arte alle pareti. Però, non male le tanto vituperate istituzion­i. «Questo palazzo è incredibil­e. Qui accanto, nella sala della Lupa, c’è la prima copia della Costituzio­ne. Ovunque si sente la storia del Paese». Senta, in Francia ha vinto Ma- cron. Preferiva la camerata Le Pen? «Macron è ancora un mistero. Lo aspettiamo alla prova dei fatti». Alcune cose vi accomunano. Siete giovani e state con una donna più matura. È una tendenza? «Per quanto mi riguarda è amore». Parola forte.

«Forte è il sentimento che in questi anni ha resistito a tutto. E se ha resistito alla vita che facciamo dev’essere amore vero. Sento che durerà». Silvia Virgulti ha 40 anni, dieci più di lei. In cosa si fa sentire la differenza d’età? «Silvia è una persona matura, mi è molto vicina e mi sa sostenere. Lavora per il Movimento e condivide gli sforzi che il nostro progetto politico richiede. Ci vediamo pochissimo. La sera finisco sempre tardi, lei mi aspetta, mangiamo qualcosa insieme e siamo felici così». Matrimonio? «Adesso non è il momento. Per ora viviamo insieme. Abbiamo un appartamen­to in affitto, in zona Trastevere». E chi paga? Dai suoi rendiconti sul sito del Movimento le spese di alloggio sono passate da mille a euro al mese a 250. Onorevole, andrà mica a scrocco? «Non sono il tipo. Ho rinunciato ad auto blu e voli di stato, tra indennità e stipendi ho restituito 270 mila euro in quattro anni. A casa dividiamo: un mese io, un mese lei». Perché Silvia non l’ha seguita nel viaggio in America? «Aveva i suoi impegni, non poteva muoversi». Secondo alcuni commentato­ri era meglio se rimaneva a casa anche lei. «Docenti e studenti di Harvard, una delle più importanti università al mondo, m’invitano per conoscere più a fondo il Movimento e io che faccio, non ci vado? Di corsa ci sono andato. Volo Alitalia in classe economy, due giorni a Boston, tutto a spese mie». Non le hanno steso il tappeto rosso, pare. «Non lo pretendevo. Il professor Archon Fung, docente di democrazia e cittadinan­za, mi ha presentato come un politico populista e di destra». Un piccolo Trump. «O quasi. La difficoltà è stata far capire che il Movimento non ha un approccio ideologico. Destra e sinistra per noi sono concetti privi di senso». Come glielo ha fatto capire? «Ho raccontato il paradosso Italia. Una sinistra che cancella l’articolo 18, ovvero la più importante tutela del posto di lavoro. Una destra che crea Equitalia, per soffocare le aziende sotto montagne di cartelle esattorial­i. Il mondo alla rovescia. E un popolo disorienta­to che chiede buon senso». Poi com’è andata? «Ho spiegato i nostri programmi, c’è stato un dibattito e alla fine il profes-

sore ha cambiato idea. “Avete ascoltato”, ha detto, “uno dei più sensati tentativi per rinnovare la politica, riprendere il contatto con la gente e darle una voce”».

Un ricercator­e italiano però l’ha trattata da bamboccion­e. Le ha rinfacciat­o d’aver dato solo otto esami in cinque anni, di non essere mai riuscito a laurearsi e quindi di non essere preparato per governare il Paese. «Vecchia storia. Ero iscritto a giurisprud­enza alla Federico II di Napoli, le prospettiv­e del dopo laurea erano grigie e ho deciso di specializz­armi in informatic­a ed e- commerce, che crescevano in modo vertiginos­o. Nel 2012 ho fatto partire con alcuni amici una società di web marketing, un anno dopo, a 26 anni, sono stato eletto in Parlamento e nominato vice presidente della Camera. Non mi sembra d'aver buttato via il mio tempo>>.

Quindi laurea uguale pezzo di carta? <<Dico che conta anche quell che un individuo riesce a fare. Mark Zuckerberg era ad Harvard, si inventò Facebook e abbandonò gli studi, ma a fine maggio ci tornerà per ricevere la laurea honoris causa ». «Ho ammirato lo spirito di squadra. Docenti, ricercator­i e studenti lavorano in gruppo per studiare i cambiament­i in atto e capire il mondo che verrà».

In Italia non è così? «Qui ognuno va per la sua strada. Ma abbiamo potenziali­tà enormi. Un nostro studio prevede una svolta da qui al 2025. Il 50 per cento dell’occupazion­e si trasformer­à e diventerà lavoro creativo. Mentre altri Paesi hanno puntato su grandi impianti industrial­i, noi potremo spaziare tra beni culturali e turismo, piccole imprese e artigianat­o, moda e robotica. Per chi vuole investire l’Italia sarà il Paese europeo più attraente».

Sarà. Oggi i capitali fuggono e qualcuno dà la colpa a voi, come fattore di instabilit­à. «Se scappano è per l’incertezza del diritto e l’incertezza dell’Eurozona. Scappano per le 25 mila leggi, un caos normativo che confonde i cittadini ma

 ??  ?? Luigi Di Maio, 30, conla sua Silvia Virgulti, 40, a teatro. «La differenza d’età non è un problema, lei mi sa sostenere», dice lui. E aggiunge: «Anche se ci vediamo pochissimo siamo felici». i sorrident Felici e in platea
Luigi Di Maio, 30, conla sua Silvia Virgulti, 40, a teatro. «La differenza d’età non è un problema, lei mi sa sostenere», dice lui. E aggiunge: «Anche se ci vediamo pochissimo siamo felici». i sorrident Felici e in platea
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Di Maio con una scollatiss­ima Silvia Virgulti al party per i 30 anni di lui.

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