La post@ dei lettori
TUTTI PAZZI PER OBAMA?
Caro direttore, mi vuole spiegare perché c’è tutto questo can can per la visita di Obama a Milano? È uno sconfitto, un perdente, e in tanti anni di presidenza Usa ha combinato un sacco di guai. A me piace Trump, lo ammetto: è lui che dovremmo omaggiare! Francesco Baldelli
Caro Francesco, a voler essere precisi, a perdere è stata Hillary Clinton, non Obama. E c’è molta propaganda trumpiana nel giudizio severo sugli otto anni di Barack alla Casa Bianca. In ogni modo, l’entusiasmo italiano intorno all’ex presidente degli Stati Uniti è forse il segnale che qualcosa sta cambiando, dopo gli choc legati alla Brexit, all’elezione di Trump e, nel nostro piccolo, alla bocciatura del referendum. Anche il trionfo di Macron va in questa direzione. Chissà, forse l’onda populista sta rallentando…
UN CONSIGLIO AI LADRI
Caro direttore, vorrei dare un consiglio ai “gentili signori ladri”. Quando andate a rapinare, portatevi un grande orologio messo debitamente indietro, poi fate pure il vostro “lavoro”; il derubato non avrà diritto di difendersi e, se lo facesse, verrebbe incarcerato da un magistrato che, pur con tutto il tempo che impiega la giustizia italiana, farà il suo dovere secondo la legge! Anna Arconte
Cara Anna, apprezzo l’ironia, ma non è assolutamente così, come spiega bene l’avvocato Caterina Malavenda a pag. 25 (dove, sul tema, trovate anche la rubrica satirica di Luca Bottura). Tutto il caos mediatico e politico sulla “notte” è nato dalla cattiva interpretazione di una congiunzione, «ovvero», che vuol dire «oppure», non «cioè». Ma non starò a farla lunga: la nuova legge, comunque sia modificata, allarga le maglie della giustizia per chi si trova costretto a difendersi, ma non dà a nessuno il «diritto» di sparare.
VACCINI E LIBERTÀ DI PENSIERO
Egregio direttore, nel suo editoriale «Dimmi la verità!» propone che «sulla salute in genere si esprima solo chi sa, e politici, giornalisti e presunti esperti si tappino la bocca». È un invito a soffocare la libertà di pensiero in nome di un totalitarismo giustificato per ragioni sanitarie. Il problema è che in materia sanitaria, ma nel campo scientifico in genere, non esiste «chi sa», e chi si propone come «chi sa» è il vero ciarlatano. Infatti Socrate diceva che sapiente è solo chi sa di non sapere. Lei dirige un giornale e dovrebbe porsi il problema di non favorire il “pensiero unico” su cui è facile costruire poi un regime totalitario come quello che si sta instaurando progressivamente, a piccoli passi, e inavvertitamente. Salvatore Iervolino
Caro Salvatore, ma che cosa sta dicendo? Primo: se c’è uno che non si assoggetta al pensiero unico e coltiva il dubbio sono io. Secondo: che cosa c’entra la «libertà di pensiero» con le bufale sui vaccini, o sul cancro? Cioè, gente come il compianto Umberto Veronesi, o coloro che hanno dedicato una vita di studi per far progredire la medicina, sarebbero dei «ciarlatani»? Solo perché «sanno»? Guardi, la scienza non è socratica, è galileiana: è ripetibilità. Ed è anche statistica: come scriveva qualcuno pochi giorni fa, ogni tanto c’è una persona che muore perché ha la trachea ostruita da un pezzo di cibo, ma non per questo smettiamo tutti di mangiare. E a questo proposito, si legga la lettera che segue.
LA VERITÀ E GLI ERRORI UMANI
Caro direttore, il suo editoriale «Dimmi la verità» fa veramente riflettere. Il sofista Protagora (V secolo a.c.) diceva: «Su ogni cosa vi sono due argomentazioni reciprocamente contrapposte, non ci sono certezze sulle decisioni, non c’è una verità assoluta. Solo l’esperienza personale di ciascun individuo è più ampia delle singole sensazioni». Dobbiamo solo augurarci di non incappare in quello “spazio di incertezze umane” che non ci permetterebbe di sopravvivere (come successe alla piccola Alice di soli 20 mesi che, per aver ingoiato una minipila, morì per emorragia interna poiché al Pronto Soccorso le fu attribuito un codice giallo dell’emergenza anziché rosso dell’urgenza). Nonno Bruno, Crema
IL SEGRETO DI FEDEZ E CHIARA FERRAGNI
Caro direttore, questo Fedez e questa Ferragni non li reggo proprio: ma cos’hanno fatto nella vita? Davvero sono loro i modelli per i nostri giovani? Annalisa Cara Annalisa, credo che abbiano trasformato il nulla in oro. Re Mida, al confronto, era un dilettante.