Stranezze:
il paese col nome più lungo del mondo di Fiamma Tinelli
Il problema è soprattutto chiedere il biglietto del treno per arrivarci. C’è chi si presenta in stazione col nome della cittadina scritto su un pezzo di carta, chi sfodera Google Maps sullo smartphone, chi si lancia a leggere, intrepido, ma alla diciannovesima lettera gli si è già incartata la lingua. Perché Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch, ameno paesino sull’isola di Anglesey, in Galles, non ha solo il nome più lungo che ci sia (58 lettere, quattro «l» di seguito), ma anche il più impronunciabile. A meno che voi non siate gallesi, certo.
PER GLI ABITANTI È MOTIVO D’ORGOGLIO
Scomposto e tradotto, Llanfairpwlleccetera suona più o meno come «Santa Maria nella Valle di White Hazel vicino alle cascate e a San Tysilio dalla cava rossa». E di un nome così unico, ovviamente, gli abitanti vanno orgogliosissimi. Anche perché i tu- risti arrivano a frotte, e dopo un selfie davanti al chilometrico cartello della stazione comprano tanti di quei gadget, cartoline e magliette che i vicini paeselli di Rhoscefnhir e Brynsiencyn (sì, il gallese è una lingua fantasiosa) si mangiano le mani. Perché un secolo e mezzo fa quel colpo di genio, loro, mica ce l’hanno avuto. È suppergiù il 1850, a quest’epoca il villaggio si chiama più modestamente Llanfair Pwllgwyngyll e in consiglio comunale si tiene una storica assemblea aperta al pubblico. Ordine del giorno, l’inaugurazione della prima ferrovia dell’isola e le opportunità turistiche e commerciali che ne derivano. Si parla di ampliare il pub, di aprire una giostra, di istituire una fiera del Bara brith, un indigesto dolce gallese a base di frutta secca, tè e avena. Finché un ciabattino non salta su con un’idea: «Perché non diamo al paese un nome nuovo, così strano e buffo che diventi una curiosità?».
Pensa che ti ripensa, l’assemblea mette insieme tutte le parole che descrivono la zona ( la chiesa, i santi, le cascate, la cava), il sindaco ci mette il timbro e voilà, da quel giorno il villaggio prende il nome di Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch, con le sue 58 lettere tutte in fila. I falegnami si mettono a lavoro per costruire targhe e segnali lunghi tre metri, la posta locale produce un timbro a spirale per farci stare tutto il nome e la voce comincia a spargersi. Una mossa geniale.
AL PUB SI DIVERTONO A DARE LEZIONI
Oggi, al pub Penrhose Arms sulla Ffordd Caergybi (sì, è una strada), tra un piatto di sausage and bean e una pinta di rossa i locali si divertono come matti a spiegare ai forestieri come pronunciare l’impronunciabile. Di fronte alla doppia «l» che si legge «ch» e alle «w» che diventano una «t» sputacchiante stile Paperino, però, la maggior parte dei non gallesi molla. Le eccezioni sono talmente rare che diventano una notizia: quando Liam Dutton, il londinesissimo conduttore delle previsioni meteo di Channel 4, ha pronunciato senza battere ciglio Llanfairpwlleccetera per annunciare che l’indomani sarebbe stata la cittadina più calda del Galles, il sindaco gli ha scritto su Twitter per fargli i complimenti. E quando l’attrice Naomi Watts, che da bambina ha vissuto nella cittadina gallese, ha sussurrato in tv Llanfairpwlleccetera tranquilla come dicesse ambarabaciccìcoccò, Jimmy Kimmel, che la stava intervistando nel suo show, è rimasto senza fiato (se volete sentirla, digitate su YouTube «Naomi Watts’ Unpronounceable Town Name», detto da lei suona particolarmente garbato). Certo, nella vita di tutti i giorni la versione abbreviata va per la maggiore: la squadra di calcio locale si chiama Llanfairpwll F.C. e se volete mandare una lettera al sindaco potete usare la stessa formula. Ma arrivando alla stazione (se siete riusciti a fare il biglietto), il cartello lungo tre metri vi ricorderà che siete nella città dal nome più lungo che ci sia. Battuta solo da Taumatawhakatangihangakoauauotamateaturipukakapikimaungahoronukupokaiwhenuakitanatahu, il toponimo più lungo del mondo (85 lettere). Ma si tratta solo una collinetta in Nuova Zelanda. E il treno neanche ci passa.