Oggi

Odissea per due italiani in prigione a Madrid.

L’appello della figlia di Gian Antonio Orighi

- di Gian Antonio Orighi

L «iberate almeno la mia mamma: dal 14 dicembre scorso la mia sorellina e io viviamo custodite da una babysitter». È struggente la richiesta di Maria, 14 anni. Parla a voce bassa, per evitare che Anna, 10 anni, la senta (entrambi i nomi sono inventati per preservare la loro privacy). I genitori, italiani come loro, l’imprendito­re Stefano Cherici e la moglie Francesca Alunno, sono da cinque mesi in carcerazio­ne preventiva nella prigione madrilena di Soto del Real, distante 398 km dalla città ove risiedono dal luglio 2014, Valencia. Le due ragazzine non hanno mai visto padre e madre dal giorno dell’arresto, avvenuto mentre erano a scuola (a Maria l’hanno rivelato i compagni di banco leggendo la notizia sull’iPad). Anna non sa nulla. La sorella le ha raccontato che sono in viaggio. Spiega: «Aspettiamo che concedano la libertà provvisori­a alla mamma per dirle la verità». Ma i giudici della 3ª Sezione della Audiencia Nacional, l’unico tribunale che in Spagna si occupa dei reati più gravi, come nella fattispeci­e quelli che «causano grave danno all’economia nazionale», hanno respinto lo scorso 28 aprile il secondo ricorso, presentato il 10 gennaio 2017. L’ordine di carcerazio­ne è pesantis- Il carcere di Soto del Real, a nord di Madrid, dove i Cherici sono in regime di carcerazio­ne preventiva da cinque mesi. È a 398 chilometri da Valencia, dove continuano a vivere le due figlie. simo: i coniugi rischiano almeno 10 anni di galera, scrive il gip, Don José de la Mata Amaya. Il signor Cherici e la signora Alunno, entrambi 46enni, sono stati arrestati a seguito di una operazione congiunta della Guardia Civil, la nostra Guardia di Finanza, della magistratu­ra di Arezzo e della polizia portoghese, che ha portato alla cattura di 21 persone tra Spagna, Portogallo, Italia e Slovenia. L’accusa: reati fiscali, contro la concorrenz­a e i consumator­i alterando i prezzi degli idrocarbur­i, falso in documenti mercantili, riciclaggi­o, occultamen­to di beni e associazio­ne a delinquere. In sostanza, gli arrestati sono accusati

di aver fondato, anche usando prestanomi, società che vendevano idrocarbur­i a un prezzo più basso perché non pagavano poi l’Iva che riscuoteva­no dai benzinai. Una frode, i cui proventi finivano anche all’estero, che dal 2015 si aggirerebb­e sui 25 milioni di euro.

C’È UN ALTRO RICORSO

La prisión preventiva, che nel loro caso può durare anche più di due anni, è una prassi ricorrente in Spagna, anche se il ministro alla Giustizia, Rafael Catalá assicura: «È una misura straordina­ria che deve essere giustifica­tissima». Stando a dati ufficiali dello scorso febbraio, i detenuti in attesa di processo, sui 60.203 totali, erano 8.305: il 7,2 per cento. Soto del Real è una moderna prigione del 1995. Vi sono finiti l’ex tesoriere del Partito Popolare al governo, Luis Bárcenas; l’ex capo della Confindust­ria spagnola, Gerardo Díaz Ferrán; l’ex presidente della banca Caja Madrid, Miguel Blesa; l’ex presidente della Regione di Madrid, Ignacio González. Stefano Cherici ha scritto una lettera a Oggi lamentando il suo stato, quello della moglie e delle figlie. Il tribunale rigetta la libertà condiziona­le e qualsiasi misura cautelare alternativ­a anche alla signora Alunno, adducendo «rischio concreto di fuga, di inquina- mento delle prove, di recidiva». «Le accuse formulate contro la madre di Maria e Anna non sono vere», sostiene il suo avvocato, Pedro Bermúdez Belmar. «E la sua carcerazio­ne preventiva non tiene conto delle sue circostanz­e personali: due figlie affidate a una babysitter». Il legale dei coniugi ha presentato un altro ricorso. Maria ci spera, non saprebbe affrontare l’adolescenz­a senza papà e mamma e con una sorellina più piccola. «È difficile vivere senza genitori. Mia madre non era coinvolta nelle società di mio padre, lei è innocente. Lasciate almeno lei, come ce la caveremmo, altrimenti, Anna e io, sole?».

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privacy). Le due ragazzine vivono con una babysitter di 20 anni.
e la moglie Francesca, entrambi 46 anni. Sopra, Francesca con le figlie Maria (a destra), 14, e Anna, 10 (i nomi sono stati cambiati per proteggere la loro privacy). Le due ragazzine vivono con una babysitter di 20 anni.

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