Dalla chirurgia al cibo vietato: ecco i consigli
«cellulite» corrisponde a un grave stato infiammatorio/infettivo dei tessuti sottocutanei, ma viene ormai usato per definire la «PEFS» ovvero la Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica, quell’inestetismo dato da ritenzione idrica ed edema locale del tessuto sottocutaneo, che provoca la buccia d’arancia. Come rimodellare il lato B. Si può ricorrere alla Liposcultura superficiale per asportare gli accumuli di tessuto adiposo localizzati (tecnica che aspira il tessuto con cannule del diametro di 2-3 mm) o alla Lipostruttura che al contrario aggiunge volumi dove deficitari: il tessuto adiposo è aspirato in aree dove è accumulato, si purifica secondo tecniche specifiche e si reimpianta sul gluteo; se non si possiedono sufficienti aree donatrici, si possono fare iniezioni di acido ialuronico per amplificare il profilo del gluteo. I trattamenti estetici. Quelli abbastanza conservativi e poco invasivi sono la Pressoterapia o il massaggio linfodrenante. Indispensabile il medico per quelli più invasivi, Mesoterapia (iniezioni multiple fatte mediante una piastra dotata di piccolissimi aghi); Criolipolisi (tecnica che permette lo scioglimento del grasso attraverso il freddo), Cavitazione (lipomodellamento ultrasonico), Radiofrequenza.
Le creme. È una illusione comune quella che creme applicate localmente in poche settimane farebbero sparire il problema.
Il futuro. Il trattamento di cui tutti parlano si chiama Cellfina System: un trattamento ambulatoriale che recide le fibre che provocano l’effetto di retrazione cutanea (i famigerati ed odiosissimi buchetti).
L’alimentazione. Niente sale, insaccati, alcol. E niente fumo: favoriscono la ritenzione idrica.