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Il Papa “tifa” per Fatima e non per Medjugorje?

FRANCESCO HA RIBADITO IL SUO AMORE PER LA VERGINE APPARSA NEL 1917 AI PASTORELLI, MA HA BACCHETTAT­O MEDJUGORJE PARLANDO DI «MADONNA CAPO UFFICIO TELEGRAFIC­O». PERCHÉ?

- RISPONDE Vincenzo Sansonetti giornalist­a e autore di Inchiesta su Fatima

Bergoglio “tifa” solo per la squadra del cuore, il San Lorenzo; ma è chiaro che su Fatima e Medjugorje ha giudizi differenti. Già in passato aveva preso le distanze dalle apparizion­i iniziate il 24 giugno 1981 nell’ex Jugoslavia, usando frasi ironiche («la Madonna non è un postino che porta messaggi ogni giorno»), ma è la prima volta che si riferisce in modo esplicito a Medjugorje («questa non è la mamma di Gesù»), gettando nello sconforto i milioni di devoti della “Regina della pace” sparsi nel mondo e che hanno sempre legato strettamen­te Fatima e Medjugorje, consideran­do quest’ultima il compimento della prima. In realtà, pur usando ancora toni un po’ canzonator­i, Papa Francesco ha confermato la posizione tradiziona­le della Chiesa, di prudente attesa. Fatima è stata approvata il

13 ottobre 1930, Medjugorje è ancora sub judice: perciò i pastorelli sono «testimoni affidabili delle apparizion­i» ed «esempio di vita cristiana», i veggenti di Medjugorje no, o meglio, finora no. Su di loro ha indagato una commission­e d’inchiesta voluta da Ratzinger, i cui esiti non sono noti; ed è al lavoro in loco da poco un “ispettore”, il polacco monsignor Henryk Hoser, per valutare gli aspetti pastorali e la serietà delle conversion­i, suscitate in gran numero. Papa Francesco ha comunque voluto precisare che il suo è un giudizio “personale”, non impegna cioè la Chiesa in modo ufficiale e definitivo. Non ci resta che attendere.

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