Rocco Papaleo «Faccio il prete ma non ci credo»
AL CINEMA INTERPETA UN SACERDOTE BUFFO. E NELLA VITA, CONFESSA A OGGI, «SONO UN FIDANZATO PIGRO»
RoccoPapaleo è di nuovo al cinema, con un film divertente e surreale: Orecchie, del regista Alessandro Aronadio, già premiato al Festival di Venezia.
«Sono pagato per rendere la gente più felice, è il mio mestiere», dice il suo prete nel film. Strano sacerdote.
«Sì, nel film Orecchie sono un prete originle, dissacrante ma non blasfemo. Voglio fare del bene alla gente senza promettere paradisi artificiali. Io stesso, nella vita ho moltissime paure. Paura della morte, paura di stare male, paura di non riuscire ad arrivare fino in fondo alla ricerca della mia verità».
Impegnativo. Ma in Dio ci crede?
«No. Faccio fatica ad accettare i dogmi. E una vita diversa nell’aldilà».
E nell’aldiqua, com’è il rapporto con i fan? Si fa i selfie? E quando la fermano per strada le fa piacere?
«Sono timido ma ho aperto una pagina Facebook e ormai accetto che la gente mi fermi. Faccio migliaia di selfie coi miei estimatori. Loro, però, si dividono in due: quelli che mi stimano davvero e quelli che vedono “uno famoso della tv” e manco sanno che ho fatto».
Ha traslocato a Torino con la sua fidanzata. Che tipo di partner è?
«In tre parole? Noioso, malinconico e abbastanza pigro».