A OGNI PASTA IL SUO SUGO
UNA GUIDA PER ABBINARE FORMATI E CONDIMENTI
Con la carbonara, spaghetti o rigatoni. Con i sughi di mare, solo formati lisci. E guai ad abbinare gli ziti con il classico aglio, olio e peperoncino. Ogni tipo di pasta dà il meglio di sé con un determinato tipo di condimento: da italiani lo sappiamo in modo intuitivo. Da oggi per sposarli alla perfezione esiste una guida (su welovepasta.it): l’ha stilata Aidepi, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della
Pasta Italiane, svelando i parametri di valutazione dei pastai italiani
sui vari formati (trafila, formato, capacità di contenere sughi e intensità al palato). Alcuni abbinamenti, dagli spaghetti al pomodoro agli ziti con la salsa genovese (sugo napoletano a base di carne e cipolla), sono ovvi per tradizione. Per gli altri, la regola base è che sugo robusto vuole formato
strutturato. Se la carbonara non è adatta ai capelli d’angelo, tortiglioni e bucatini vanno a nozze con ragù e amatriciana. Formati grandi, come ziti e paccheri, prediligono condimenti eleganti ma consistenti. I formati “gentili” come le farfalle si abbinano a quelli leggeri e freschi (pasta fredda con le verdure). Le mezze maniche sono la pasta “quotidiana” e versatile per
eccellenza, adatta a sughi pratici e veloci ma anche alla struttura di una carbonara. Se rigate sono perfette per sughi più sciolti, le lisce lo sono per i più “avvolgenti”. La larghezza di tagliatelle e pappardelle tende a “spalmarsi” sulla lingua e chiama un sugo saporito (come il ragù di cinghiale). Le conchiglie sono lo scrigno perfetto dei sughi leggeri.