LUCA BOTTURA
Lamissione in Arabia Saudita di Trump è stata un trionfo: non solo ha venduto armi per miliardi di dollari ma, visto che gli arabi troveranno il modo di restituirle, ha garantito al suo Paese un impulso nella (ri)costruzione di nuovi grattacieli. Quel che ha colpito gli osservatori, però, è stato l’approccio diplomatico del presidente, che si è ben guardato dal ruttare versetti delCorano (era la sua idea originaria) e ha affidato a Melania e alle sue mise castigatissime il compito di comunicare empatia con il Paese ospitante, Re Salman per primo, che come segno di distensione verso l’occidente si era truccato come Pavarotti nell’Otello, ha ringraziato la First Lady e ha promesso che spenderà una buona parola per lei quando la sharia verrà introdotta anche negli Usa. Analogo atteggiamento dialogante è previsto per il G7. A Taormina, per rispetto dei costumi locali, Trump ha previsto di presentarsi vestito come Don Vito Corleone, aggiungendo un altro paio di batuffoli di cotone a quelli che abitualmente già porta in bocca. Divertente anche la frase con cui approccerà Gentiloni: «Abbiamo un’offerta che non potete rifiutare». Farà precedere i lavori da un camion militare che lancerà cioccolato e gomme da masticare, mentre a margine degli incontri ufficiali è previsto un breve incontro con Matteo Messina Denaro per vendere armi anche a Cosa Nostra e garantire pace e stabilità nel Mediterraneo. Per quanto riguarda Papa Francesco, il cerimoniale della Casa Bianca ha previsto un atteggiamento soft: velo per Melania, vestito da guardia svizzera per Donald, che ha scelto il colore dei capelli in omaggio alle divise della sicurezza papale. Non potendo vendere armi a Sua Santità, né prelevare i 6 miliardi di dollari al bancomat dello Ior come aveva intenzione di fare – con Bergoglio le cose sono cambiate – Trump si è limitato a un sobrio saluto e alla tradizionale benedizione. Se il Papa ha accettato di essere benedetto da lui.