Ombre su Medjugorje
Un’ex modella che ha vissuto nel monastero raccontala“mafia” delle apparizioni
Ania Goledzinowska da anni nonmette più piede a Milano, dove faceva la modella, aveva una vita di eccessi e frequentazioni vip, valletta diMarco Predolin, storie vere o presunte con Francesco Bacci-
ni, Emanuele Filiberto, Cristiano De André. Cantò un Happy Birthday in stile Marilyn al compleanno di Silvio Berlusconi e per anni è stata fidanzata col nipote del premier, Paolo Enrico Beretta (figlio della sorella Maria Antonietta). Oggi vive in Puglia con suomarito, ma tra questa vita e quella di prima ce n’è stata una terza: «Dal 2011 al 2014 sono stata in convento a Medjugorje, dove portavo anche tanti giovani e da dove sono andata via disgustata da speculazioni e falsità di cui non volevo essere complice, neanche involontaria», dice. Come era finita a lì? «Nel 2010, dopo il mio primo viaggio aMedjugorje, pregavo Gesù di darmi un segno: non homai visto lui, non ho visto laMadonna né il sole che gira... Quel giorno non ho sentito la voce di Dio, ma Lui ci parla in tanti modi. E così poco dopo lasciai tutto e andai a stare a Medjugorje con le suore, vivendo e vestendomi con ciò che mi offriva la Provvidenza. Ho trascorso tre anni in convento. Mi spogliai completamente e ne fui felice. Ero pronta a difendereMedjugorje a spada tratta. Sono stati gli anni più belli di tutta la mia vita ma, proprio in quegli anni, c’è stato un grande cambiamento lì. Sono cominciati ad arrivare tantissimi pellegrini, soprattutto italiani, e sono arrivati anche tantissimi soldi. Molti venivano a Medjugorje per fare business. Stava nascendo “un sistema”, una vera e propria mafia». Che cosa intende per “mafia”? «Alcuni volontari, che da 30 anni portano là viveri e aiuti, sono stati costretti a pagare il pizzo. Altri sono stati minacciati che gli sarebbero stati bruciati i pullman. Gente che usava i soldi della beneficenza per
comprare case o macchine. Vedevo cose che non mi piacevano: false vocazioni, finte adesioni alla vita spirituale. I pellegrini, ormai, cominciavano a essere visti solo come turisti e gli italiani come polli da spennare. Mi facevano pena le persone che magari non avevano soldi per vivere e usavano gli ultimi risparmi per pagarsi il viaggio, e poi venivano derisi e trattati come un numero. Ormai oltre alla fede lì si trova di tutto: droga, alcol, prostituzione, sette eretiche, secondo alcuni addirittura sataniche. È diventato pericoloso andare a Medjugorje da soli, senza guide serie e autorizzate, sacerdoti o comunità certificate. Ecco perché sono felice che il Papa stia facendo un po’ di “pulizia”». Come sarebbe a dire che è diventato «pericoloso» andare a Medjugorje? «Si rischia di finire nelle grinfie di qualche santone. DaMedjugorje spariscono persone, di cui non si hanno più notizie. Due anni fa è sparito anche un sacerdote, ma è solo uno dei tanti. Dove c’è tanta grazia, c’è anche il demonio. E a Medjugorje girano ormai troppi soldi. Io cercavo la semplicità, la vita francescana, così me ne sono andata. Avevo lasciato Milano per scappare da quel mondo di bugie, inganni, pure apparenze, culto del denaro, non potevo accettare di ritrovare tutto questo a Medjugorje. Tante cose che ho visto lì le tengo per me, per amore verso quel luogo». E perché oggi ha deciso di parlare così di quel posto? «Perché c’è tanta gente che attacca Papa Francesco per il fatto che ha voluto vederci chiaro e ha incaricato il vescovoHenrykHoser di verificare il culto. Ma le perplessità di Bergoglio sono fondate; lo stesso Hoser ha messo in dubbio che tutti i veggenti di Medjugorje vedano davvero la Madonna. Ha paragonato le apparizioni di Medjugorje a quelle di Rwanda, dove soltanto tre veggenti sono stati riconosciuti dalla Chiesa. Ho avuto gli stessi dubbi di fronte ad apparizioni che venivano spostate di un’ora per lasciare il tempo ai pellegrini di arrivare... Quelli che oggi attaccano il Papa per i suoi dubbi sono gli stessi che lucrano su quel luogo. Maria di certo non si offende perché il Papa è prudente... Alla Vergine non interessa essere protagonista. Anche se, come sembra, dovessero essere riconosciute solo le prime sette apparizioni, io porterò ugualmente nel cuore quel luogo santo, e ci andrò ogni tanto». Anche le guarigioni sono dubbie, secondo lei? «Più di 400 guarigioni sono state valutate dalla commissione istituita dal Papa. Io conosco personalmente una persona che aveva 40 tumori, ora non ne ha nemmeno uno. Ma è un caso su un milione. La vera guarigione è quella del cuore: di quelle ne ho viste tante. E io stessa sono una guarita. Non posso sapere se le apparizioni siano vere, so solo che Medjugorje ha cambiato la mia vita in meglio. Per capire, bisogna andarci, prendere ciò che Medjugorje offre di vero, e tornare a casa propria testimoniando con la vita vissuta, e non solo con le parole, ciò che lì succede. Io posso avere mille dubbi, ma se questa esperienza ha dato una svolta alla mia vita e a quella di tante altre persone, perché non andarci? Perché non credere che forse la Madre di Dio lì veramente c’è? Ma la Madonna è anche a casa nostra, questo è il punto. Se chiediamo il Suo aiuto, Lei arriverà».