Inciampi in tv
Il passato oscu-ro di un’ospite di Cristina Parodi
Tubino nero griffato, tacco morigerato e trucco discreto: nel novembre 2015 si è presentata così Sveva Cardinale, al suo esordio televisivo su Rai 1, negli studi di Vita in diretta. Allora, Cristina Parodi raccontò la storia di questa ragazza dal passato difficile e apparve più partecipe del solito nel descriverne il percorso di transizione. Un percorso, a detta della protagonista, non privo di ostacoli e sofferenze. Con tatto, la Parodi ha scandagliato la tempesta di emozioni che avevano accompagnato un ragazzo dell’entroterra pugliese, PaoloCatanzaro, a diventare Sveva Cardinale, a ricongiungersi a 38 anni con la sua natura femminile. Ebbene sì, Sveva era Paolo, ultimo di otto figli (unico maschio) di una coppia brindisina. Nel 2014 decise di diventare donna con un’operazione “definitiva” in Oriente. E nacque Sveva.
AVEVA VISIONI SOSPETTE
Né laParodi né i suoi redattori e autori avevano indagato su quando Sveva si chiamava Paolo e prometteva miracoli a sventurati nella chiesetta di contrada Uggio, nelle campagne di Brindisi. Lo ha invece fatto da poco Veronica Ruggeri delle Iene ( Italia 1), documentando una presunta truffa a danno di centinaia di persone che avevano creduto ai poteri salvifici di Paolo. Che si spacciava per un mistico capace di guarire ammalati, rendere fertili coppie sterili, garantire fortuna. Diceva di vedere la Madonna ogni 24 del mese e simulava visioni accompagnate da misteriosi sanguinamenti, forse con la complicità di familiari.
MIGLIAIA DI “ADEPTI”
Per oltre vent’anni, avrebbe illuso gente semplice e forse stordita dal peso della disperazione e dello sconforto. Ma alle sofferenze e alle illusioni si sono aggiunti ben presto per molti fedeli i danni economici: il “mistico” avrebbe estorto ingenti quantità di denaro a chi credeva ciecamente in lui e nei suoi miracoli. Stando al servizio delle Iene, avrebbe ricevuto da un solo “adepto” 500 mila euro, accumulando negli anni una fortuna personale stimata tra i7 e i 10milioni di euro. Chiedeva soldi ai credenti per costruire in giro per il mondo delle croci che testimoniassero la parola di Dio. Di queste croci, nessuna traccia. Dopo i servizi delle Iene, però, molte
di queste persone hanno trovato il coraggio di denunciare Sveva Cardinale, testimonianze preziose per l’inchiesta in cui è indagata per una truffa aggravata da 150 mila euro a Bari.
TRE ABITI PER UN «SÌ»
Oggi accanto a Sveva sono rimaste solo le sue sorelle e l’amato Francesco Rizzo, il ragazzo che ha sposato due anni fa. Oggi è in grado di mostrarvi in esclusiva le foto di quel matrimonio, celebrato a Ravello il 25 luglio del 2015. In quell’occasione laCardinale non badò a spese. A organizzare tutto fu il famoso wedding planner Enzo Miccio: musicisti in costume d’epoca suonavano arpe e violini, ovunque c’erano fiori pregiati, porcellane preziose, fiumi di champagne. Sveva, come se non bastasse, durante la serata cambiò tre abiti da sposa, tutti firmati da Cavalli (stessa griffe delle tazzine scelte come bomboniere per gli ospiti) e venne seguita come un’ombra da Gennaro Marchese, uno dei più richiesti truccatori italiani, sceso da Roma per l’occasione. Allo sfarzoso evento era presente anche la cantante Mietta, amica della sposa che, come tutti gli altri invitati, era stata ospite a spese della generosa Cardinale in un lussuoso hotel di Ravello. In camera, ogni invitato trovò un dono di Sveva: un cesto contenente una macchina fotografica, una bottiglia di limoncello e un profumo firmato.
L’INCONTRO CON VLADI
Sveva e Francesco scelsero di non ricevere doni: sulla partecipazione di nozze indicarono un anonimo Iban su cui chiesero a ciascuno di versare una somma di denaro per finanziare una nobile causa. Durante il banchetto nuziale, Sveva manifestò infatti l’intenzione di devolvere il ricavato al Mit (Movimento Italiano Transessuali). Per questa ragione dopo qualche giorno volle anche incontrare a Roma Vladimir Luxuria a cui raccontò della sua intenzione di dare in beneficenza all’associazione transessuale il ricavato delle donazioni. Al Mit, però, non è mai arrivato un centesimo di quei soldi che, secondo persone vicine agli sposi, sarebbero finiti altrove.
IL RITIRO DEL LIBRO
Dopo i servizi delle Iene, Sveva è stata ricoverata per un malore dovuto forse allo stress. Ora sta bene, ma la casa editrice Armando Curcio Editore ha sospeso la pubblicazione del suo libro dal titolo Non tutte le ciambelle riescono col buco, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. Non ha invece detto nullaCristinaParodi, che ha incassato con imbarazzo la valanga di critiche che le sono arrivate via social network. In molti, infatti, si chiedono: se la trasmissione di Paola Perego è stata chiusa per un cartello misogino sulle donne dell’Est, come si comporterà la Rai con la Parodi e i suoi autori, rei di aver messo in video per 20 minuti e senza accertamenti una presunta truffatrice? Cristina verrà sanzionata o epurata come Paola? O la signora Gori la passerà liscia? Ah, saperlo…
PER L’INDAGINE IN CORSO, L’USCITA DEL SUO LIBRO È STATA BLOCCATA