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Toulouse Lautrec

PROSEGUE CON SUCCESSO A VERONA, LA MOSTRA SUI CAVALLI, LE BALLERINE E IL MONDO FRIVOLO E COLORATO DELL’ ARTISTA

- Susanna Paparatti

Sono le rappresent­azioni legate al Moulin Rouge quelle che nell’immaginari­o collettivo riportano alla mente l’opera di Henri de Toulouse-Lautrec: figura eccentrica del panorama artistico parigino fine 800 al quale, dopo il successo di Torino, anche Verona dedica una visitatiss­imamostra all’AMO Arena MuseoOpera, Palazzo Forti, fino al 3 settembre. Intitolata con il suo nome ripercorre, attraverso 170 opere provenient­i dall’Herakleido­n Museum di Atene, l’attività che Lautrec, affetto da una rara forma di nanismo e devastato dalla sifilide a dall’alcol, concentrò in soli 36 anni di vita. Dieci

sezioni tematiche: quattro dedicate alle “Nottiparig­ine” , poi i “Cavalli” sua grande passione, i “Disegni” amatita e penna che l’accompagna­rono durante i molti periodi di convalesce­nza, le “Collaboraz­ioni editoriali” (due sezioni) con i celebri manifesti pubblicita­ri, le locandine teatrali, le copertine degli spartiti musicali. Ed ancora “Con gli amici intellettu­ali” che riuniva sovente nella sua casa-studio al quartiere di Montmartre e, per finire, “L’amore è un’altra cosa” con le opere dedicate al cabaret, a ballerine,

prostitute, modelle e quell’ambiente che innalzò a sua famiglia, e lo accolse: attore e spettatore di un mondo frivolo e colorato, malinconic­o e sincero.

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Troupe de Mademoisel­le Eglantine ( 1896). Litografia a colori (Copyright Herakleido­n Museum, Atene, Grecia).
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