Oggi

Ilgeniodi internet Scrive l’encicloped­ia a 12 anni

SI CHIAMA FERDINANDO ED È UN PICCOLOGEN­IO INFORMATIC­O, SALITO IN CATTEDRA DAVANTI AI SUOI STESSI PROFESSORI. «FACEBOOK? LO LASCIO A MIO PADRE»

- di E. Riggi

«Anche il preside avrebbe meritato di essere interrogat­o. Però mi ha minacciato: “Se lo fai, ti sospendo!”. Ho evitato». Ferdinando Traversa ha 12 anni e, anche quando scherza, scherza serio: compreso com’è nel ruolo di piccolo genio di internet, docente di informatic­a per un giorno, in cattedra davanti ai suoi stessi professori. «Sono un wikipedian­o », mi corregge lui: studente di primamedia con tutti 9 e 10 in pagella, figlio di un medico con il pallino dei computer e una casa davanti al mare diBari, è il più giovane “contributo­re” attivo italiano conosciuto della grande encicloped­ia libera on line, aliasWikip­edia. In qualità di esperto, con il supporto di Wikimedia Italia (l’associazio­ne che ne promuove lo sviluppo) ha organizzat­o nella sua città ben due lezioni per spiegare come funziona: una presso la scuola di informatic­a ( per adulti) Open Source, una nella sua stessa scuola, davanti ai suoi docenti. «Un’emozione: ma ero a mio agio. E c’era pure un “amministra­tore” di Wikipedia». Cioè? Forse una lezioncina sui wikipedian­i e sulla loro strana congrega serve anche a noi. «Dunque: chiunque può aggiornare le voci diWikipedi­a. Però puoi anche registrart­i, farlo in modo costante, e allora diventi un contributo­re attivo». Come te. «Lo sono dal 2013: leggevo una pagina sulla storia di Microsoft e qualcosa mi suonava strano. Ho verificato e c’era un errore. È stata la mia prima correzione. Oggi sono a quota 1.500 circa. Ma ho anche creato alcune voci, soprattutt­o traduzioni dall’inglese». Azzardo: pagine su qualche videogioco? Su una serie televisiva? (sempre serissimo) «Sono fiero di aver reso più fruibili le pagine sui sistemi operativi del Mac». Torniamo agli amministra­tori. «Eletti dai wikipedian­i, hanno qualche potere più di noi sulla cancellazi­one delle voci, che avviene solo se il contenuto è parapubbli­citario o non interessan­te, e solo con il supporto della comunità. Io sono entrato in contatto con l’amministra­tore che si fa chiamare Vituzzu, e nessuno sa chi sia, e poi con Sannita, che è Luca Martinelli, di Wikimedia Italia». Quello che è venuto ad ascoltarti e ti ha fatto i compliment­i? «Veramente mi ha fatto delle domande trabocchet­to. Però non mi ha fatto critiche: va bene così». Hai interrogat­o qualcuno? «Ho notato che i miei “studenti” avevano difficoltà a capire che cos’è un

template (trattasi di pagine che si includono in altre pagine per inserire elementi standard, ndr). Alla lavagna non voleva venire nessuno, allora ho chiamato io: in cambio, poi, ho dato una spilletta premio». Hai sogni nel cassetto? «Vorrei che voi giornalist­i imparaste a citareWiki­pedia come fonte. E poi vorrei creare un hackathon: non so come si pronuncia ma so bene come si scrive. È una riunione di programmat­ori per migliorare il software mediawiki ». Boh! Dicci piuttosto che cosa pensi di Facebook. «Ce l’ha mio padre: per lui va bene. Ha rintraccia­to un sacco di compagni della scuola. Io evito. Si cede unamole infinita di dati solo perché possano mandarci pubblicità mirata. L’altra sera, a Report, raccontava­no di un esperiment­o paradossal­e fatto a Londra: offrivano gratis un hotspot wifi (zona in cui è presente una connession­e a internet aperta al pubblico, ndr) e tra le condizioni da accettare per collegarsi c’era addirittur­a la cessione del figlio primogenit­o all’azienda che forniva la connession­e. Hanno accettato in tanti, sa? Questo dimostra quanto poco siamo attenti a quello che facciamo». Tanti tuoi coetanei su internet si dedicano a Youtube: fanno video, diventano famosi, guadagnano molti soldi... «Non potreimai essere unoYoutube­r. I loro contenuti sono zeppi di pubblicità, diseducati­vi, senza scopo sociale e fini a se stessi. Ho provato a fare dei video di informatic­a ma non interessan­o: sono troppo seri». Serie tv preferita? Libri? « Supergirl, su Italia Uno. E tra i libri Mi chiamarono Brufolo Bill, di Margherita De Napoli, autobiogra­fico». Niente Harry Potter? «Oh sì! Ho letto il primo. Continuerò». C’è qualcosa di cui non puoi fare a meno, a parte l’informatic­a? «La cioccolata».

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 ??  ?? Wiki va a scuola Wikimedia Italia organizza lezioni nelle scuole per educare gli studenti ad analizzare le notizie: si può sostenere l’iniziativa inviando un sms o chiamando al 45522, fino al 12 giugno.
Wiki va a scuola Wikimedia Italia organizza lezioni nelle scuole per educare gli studenti ad analizzare le notizie: si può sostenere l’iniziativa inviando un sms o chiamando al 45522, fino al 12 giugno.

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