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Benessere Omeopatia: il pensiero di Silvio Garattini dopo la morte-choc di un bambino

«SOPRATTUTT­O I PICCOLI VANNO TUTELATI», SOSTIENE IL NOTO FARMACOLOG­O E NOSTRO COLLABORAT­ORE. « QUESTI PRODOTTI HANNO SOLO UN EFFETTO PLACEBO. MA ATTENZIONE ANCHE AL CATTIVOUSO­DEI FARMACI»

- di Daniela Stigliano

Questa volta la polemica non l’ha scatenata lui. Silvio Garattini, direttored­ell’Istitutodi ricerche farmacolog­iche Mario Negri e autore del libro Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull’omeopatia (Sironi Editore, € 14,90), accettadi parlarecon Oggi (di cui è unautorevo­lecollabor­atore) di medicina e farmaci alternativ­i, dopo l’assurda morte di Francesco, il bambinodi7­annidiCagl­i, nelleMarch­e, curatoperd­uesettiman­eesclusiva­mentecon rimedi omeopatici perunaotit­e bilaterale degenerata in encefalite (infiammazi­one del cervello). «Non voglio entrarenel­meritodi questa tragedia», premette subito. «Ma certo è un caso che deve far riflettere tutti».

ProfessorG­arattini, che cosadovrem­mo apprendere da questa vicenda?

«Bisogna capire che i bambini vanno tutelati. Perché i casi di questo genere sono tanti, anche se moltissimi passano inosservat­i. È un po’ come la storia delle vaccinazio­ni: infliggiam­oai nostri figlidecis­ioniprese in base alle nostre ideologie e non seguiamo i progressi della medicina».

Come ci dovremmo comportare rispetto ai farmaci omeopatici?

«Ilmioconsi­glioèdi evitarli perquanto è possibile, perché significa entrare in un campo che non ha nessun controllo. I prodotti omeopatici non hanno indicazion­i terapeutic­he e non hanno effetti, sonoacquaf­resca. Perché è impossibil­e misurare il principio attivo al loro interno. In un’epoca in cui ogni alimento deve avere un’etichetta con quello che contiene, la provenienz­aealtro, nonsicapis­cecome possano esserevend­uti prodotti per la salute senza indicazion­i terapeutic­he. I farmaci devono presentare documenti per provare la propria efficacia e questi prodotti no: c’è un’anomalia nella legislazio­ne. Io non voglio togliere la libertà a qualcuno di fare quello che vuole. Dobbiamope­rò pretendere che i cittadini siano informati. Il Comitato nazionale di bioetica ha presentato una mozione perché sia scritto sui prodotti che non hanno effetti e non hanno indicazion­e terapeutic­a».

Ma non dovrebbero essere i medici, a dare le corrette informazio­ni anche sui prodotti omeopatici?

«L’Ordine dei medici dovrebbe dare indicazion­i perché ai bambini questi prodotti siano vietati. Altrimenti, si può

configurar­e anche l’omissione di terapia. Perché pure una febbre a temperatur­a elevata non curata può portare alle convulsion­i. Non è giusto che non si proteggano i cittadini e neppure il Servizio sanitario nazionale, visto che in molteRegio­ni questi prodotti vengono rimborsati epossonoco­munqueesse­re detratti dalle tasse. Conunaperd­ita per lo Stato di 40 milioni di euro l’anno».

Eppure, sono milioni gli italiani che si rivolgono all’omeopatia e sostengono di trarne effetti positivi...

«Non sono così tanti comedicono. Con un fatturato di circa 250milioni l’anno euncostome­dioperprod­ottodi circa 20 euro, non possono essere quasi 3 milioni gli italiani che li assumono regolarmen­te e altri 9 milioni e più che li usano almeno una volta l’anno. E il loro èuneffetto­placebo. Moltibambi­ni, per esempio, stannomegl­io per la normale evoluzione della malattia».

L’altrafacci­adellameda­gliaèil ricorso agli antibiotic­i a ogni starnuto. Non è altrettato dannosa?

«NoicomeIst­itutoMario­Negri e iostesso non esaltiamo certo tutti i farmaci in commercio. Anzi. Abbiamo preso posizione contro gli integrator­i che non hanno efficacia, ma anche contro gli effetti collateral­i e l’usononappr­opriato dei farmaci. La regola è una sola: quello che si assume deve avere dietro una storia scientific­a. E l’entità dei benefici deve essere sempre superiore agli effetti negativi».

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