Benessere Omeopatia: il pensiero di Silvio Garattini dopo la morte-choc di un bambino
«SOPRATTUTTO I PICCOLI VANNO TUTELATI», SOSTIENE IL NOTO FARMACOLOGO E NOSTRO COLLABORATORE. « QUESTI PRODOTTI HANNO SOLO UN EFFETTO PLACEBO. MA ATTENZIONE ANCHE AL CATTIVOUSODEI FARMACI»
Questa volta la polemica non l’ha scatenata lui. Silvio Garattini, direttoredell’Istitutodi ricerche farmacologiche Mario Negri e autore del libro Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull’omeopatia (Sironi Editore, € 14,90), accettadi parlarecon Oggi (di cui è unautorevolecollaboratore) di medicina e farmaci alternativi, dopo l’assurda morte di Francesco, il bambinodi7annidiCagli, nelleMarche, curatoperduesettimaneesclusivamentecon rimedi omeopatici perunaotite bilaterale degenerata in encefalite (infiammazione del cervello). «Non voglio entrarenelmeritodi questa tragedia», premette subito. «Ma certo è un caso che deve far riflettere tutti».
ProfessorGarattini, che cosadovremmo apprendere da questa vicenda?
«Bisogna capire che i bambini vanno tutelati. Perché i casi di questo genere sono tanti, anche se moltissimi passano inosservati. È un po’ come la storia delle vaccinazioni: infliggiamoai nostri figlidecisioniprese in base alle nostre ideologie e non seguiamo i progressi della medicina».
Come ci dovremmo comportare rispetto ai farmaci omeopatici?
«Ilmioconsiglioèdi evitarli perquanto è possibile, perché significa entrare in un campo che non ha nessun controllo. I prodotti omeopatici non hanno indicazioni terapeutiche e non hanno effetti, sonoacquafresca. Perché è impossibile misurare il principio attivo al loro interno. In un’epoca in cui ogni alimento deve avere un’etichetta con quello che contiene, la provenienzaealtro, nonsicapiscecome possano esserevenduti prodotti per la salute senza indicazioni terapeutiche. I farmaci devono presentare documenti per provare la propria efficacia e questi prodotti no: c’è un’anomalia nella legislazione. Io non voglio togliere la libertà a qualcuno di fare quello che vuole. Dobbiamoperò pretendere che i cittadini siano informati. Il Comitato nazionale di bioetica ha presentato una mozione perché sia scritto sui prodotti che non hanno effetti e non hanno indicazione terapeutica».
Ma non dovrebbero essere i medici, a dare le corrette informazioni anche sui prodotti omeopatici?
«L’Ordine dei medici dovrebbe dare indicazioni perché ai bambini questi prodotti siano vietati. Altrimenti, si può
configurare anche l’omissione di terapia. Perché pure una febbre a temperatura elevata non curata può portare alle convulsioni. Non è giusto che non si proteggano i cittadini e neppure il Servizio sanitario nazionale, visto che in molteRegioni questi prodotti vengono rimborsati epossonocomunqueessere detratti dalle tasse. Conunaperdita per lo Stato di 40 milioni di euro l’anno».
Eppure, sono milioni gli italiani che si rivolgono all’omeopatia e sostengono di trarne effetti positivi...
«Non sono così tanti comedicono. Con un fatturato di circa 250milioni l’anno euncostomedioperprodottodi circa 20 euro, non possono essere quasi 3 milioni gli italiani che li assumono regolarmente e altri 9 milioni e più che li usano almeno una volta l’anno. E il loro èuneffettoplacebo. Moltibambini, per esempio, stannomeglio per la normale evoluzione della malattia».
L’altrafacciadellamedagliaèil ricorso agli antibiotici a ogni starnuto. Non è altrettato dannosa?
«NoicomeIstitutoMarioNegri e iostesso non esaltiamo certo tutti i farmaci in commercio. Anzi. Abbiamo preso posizione contro gli integratori che non hanno efficacia, ma anche contro gli effetti collaterali e l’usononappropriato dei farmaci. La regola è una sola: quello che si assume deve avere dietro una storia scientifica. E l’entità dei benefici deve essere sempre superiore agli effetti negativi».